Il padre di ChatGPT ammette i rischi dell’IA: “Non dormo la notte per l’assenza di regole”
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Da quando le intelligenze artificiali generative sono diventate di dominio pubblico, c'è una parola che, quasi in automatico, scatta nella mente di tutti quando si parla di IA: "regole". Il vuoto di leggi sull'uso e sui limiti dell'intelligenza artificiale è infatti ormai uno dei temi in cima alla lista dei governi di tutto il mondo.
Ora al coro di voci di chi chiede più regole e chiarezza sull'uso dell'intelligenza si è unito lo stesso padre dei ChatGPT, Sam Altman. Sembra un paradosso, ma il fatto che sia proprio uno dei guru di OpenAI a mettere sul tavolo la questione della sicurezza e delle necessità di coprire il vuoto normativo esistente in materia rende perfettamente la misura dell'urgenza del problema.
Cosa ha detto Altman sui rischi dell'IA
L'occasione per farlo è stata la seconda giornata del World Governments Summit, a Dubai, dove in collegamento Altman ha ammesso in modo piuttosto chiaro la necessità di "definire insieme un quadro di regole e le migliori applicazioni possibili per i servizi di IA".
Il fondatore di ChatGPT ha parlato di un "vacuum" di norme a cui si deve rimediare il prima possibile. Sul modo per riuscirci, Altman ha ammesso che "l'unica soluzione sia procedere con la sperimentazione analizzando cosa potrebbe funzionare e cosa potrebbe danneggiare" l'umanità. Un compito di cui la responsabilità è – secondo il primo amministratore delegato di OpenAI – tutta nelle mani dei governi, che dovranno guidare il mondo nel "testare tutti i diversi processi regolamentari", collaborando con un obiettivo comune.
Enormi potenzialità, ma anche "scenari da fiction"
Nell'analisi che ha fatto durante il summit, Altman ha parlato di "rischi potenziali", a fronte di "vantaggi indiscutibili" di cui potrebbe godere l'intera collettività.
Quali sono i rischi? Alla domanda su "che cosa non lo facesse dormire la notte", il super imprenditore 38enne ha parlato di "vari scenari negativi e da fiction". Eppure, a fronte di questi, Altman resta "ottimista" e si dice convinto che il potere dell'IA sarà quello di dare a tutti "le stesse immense risorse a disposizione ogni giorno", e quindi "potenzialità enormi" di realizzare i propri progetti e sogni.