Il nuovo aereo dell’Aereonautica Italiana annienta il nemico con raggi invisibili, come funziona
Nel 1985 in a View to a Kill, James Bond viene inviato in Siberia per recuperare un misterioso microchip sovietico in grado di resistere agli impulsi elettromagnetici. Nel 1999 invece gli umani sopravvissuti in Matrix, usano i generatori EMP (electro magnetic pulse) montati sul loro hovercraft per combattere le macchine. Le armi elettromagnetiche compaiono anche in Godzilla, nel Cavaliere Oscuro, e in Ocean 11. Per decenni hanno alimentato il mito delle armi invisibili, ora nell'arsenale dell'Aereonautica Italiana arriverà uno dei primi aerei d'attacco che sfruttano gli EMP. Al posto di missili e bombe, lanceranno impulsi elettromagnetici, fasci d'onde in grado di mettere fuori uso qualsiasi sistema elettronico.
Il primo prototipo è stato consegnato il 12 settembre all’USAF (United States Air Force), che prevede di acquisire 10 jet, dovrebbero entrare in servizio il prossimo anno. Altri due sono stati ordinati dall’Aereonautica militare italiana. In realtà, i principi dell'elettromagnetica sono già stati utilizzati durante i conflitti per disturbare le emissioni dei radar o interrompere le comunicazioni, ma la nuova arma è anche in grado di paralizzare il nemico. Il radar di scansione elettronica è stato posizionato lungo le fiancate dell'aereo.
L'aereo battezzato EA-37B dall'Air Combat Command (ACC), uno dei nove comandi principali dell'aereonautica degli Stati Uniti, "darà un vantaggio militare nel campo di battaglia elettronico grazie alla modernizzazione e alla capacità di mettere fuori gioco le reti di collegamento e l’ecosistema informativo del nemico”, ha spiegato l’Air Force in un comunicato.
La nuova arma dell'esercito
L'unico altro aereo con designazione “EA” è il disturbatore tattico EA-18G Growler da attacco elettronico della Marina. "L'EA-37B sostiene il vantaggio militare della Joint Force durante gli scontri con il nemico perché è in grado di neutralizzare le reti tattiche e gli ecosistemi informativi dei concorrenti", ha spiegato l'ACC in un comunicato.
Il comandante dell'ACC, il generale Mark D. Kelly, ha aggiunto: "È ancora un progetto segreto", sappiamo però che oltre a distruggere gli apparecchi nemici, i raggi invisibili “dovrebbero consentire alle navi e agli aerei di avvicinarsi agli avversari" fornendo una copertura elettromagnetica, e allo stesso tempo renderanno "più difficile per le navi e gli aerei nemici operare attraverso lo spettro magnetico."
Come funziona l'impulso elettromagnetico
L'impulso elettromagnetico o EMP (electro magnetic pulse) fu osservato per la prima volta durante gli esperimenti nucleari degli anni '60. Durante le esplosioni nucleari nell’alta atmosfera, infatti, gli scienziati notarono che la detonazione generava un forte impulso elettromagnetico che si propagava in tutte le direzioni come un'onda d'urto. Questa onda elettromagnetica era in grado di indurre picchi di corrente o interruzioni anche a notevole distanza. Durante gli esperimenti sulle isole Hawaii, il 9 luglio 1962, si registrano gli effetti del fenomeno a 1.300 chilometri di distanza.
Le armi elettromagnetiche, e in particolare le bombe-E, nonostante siano armi relativamente nuove, sono già state testate. Sembra infatti che la U.S. Navy abbia utilizzato bombe elettromagnetiche sperimentali durante la guerra del Golfo del 1991. La CBS News aveva anche ipotizzato l'utilizzo di una bomba-E su una TV irachena durante la guerra in Iraq del 2003, ma la notizia non è stata confermata da fonti ufficiali.