Il mistero di Unrecord, il videogame sparatutto talmente realistico da sembrare un falso
Il trailer di Unrecord può essere tutto tranne che un videogioco. Quello che vediamo sembra ripreso dalla bodycam di un poliziotto. Entriamo in un edificio abbandonato, ci muoviamo fra oggetti e materiali. Incontriamo altre persone davanti a noi e le abbattiamo una dopo l’altra. Esattamente come siamo stati abituati a vedere nei filmati registrati dalle bodycam dei poliziotti e poi diffusi dalla stampa statunitense. È difficile crede che Unrecord, in uscita sulla piattaforma Steam, sia soltanto un videogioco.
Il primo trailer è stato rilasciato il 19 aprile. Su YouTube ha segnato 1,4 milioni di visualizzazioni e tante domande. È fatto con filmati reali o si tratta solo di simulazioni virtuali? Che senso ha orientare tutte le riprese dalla bodycam? Non rischia di sembrare troppo reale? Inquietante anche la scelta di coprire il volto con dei pixel ai nemici da abbattere, esattamente come succede per i filmati diffusi dalle forze dell’ordine.
Anche se alla prima visione sembra un filmato originale, fermando i frame si possono riconoscere alcuni dettagli grafici. L’erba che sembra troppo trasparente, le ombre che non seguono sempre il movimento delle luci e ancora gli oggetti perdono di definizione quando i movimenti diventano troppo veloci. Certo, ormai siamo abituati a vedere spezzoni nei videogame che sembrano quasi reali ma di solito poi le grafiche si rimodulano quando l’ambiente diventa giocabile. Qua invece parliamo proprio di un gameplay, una prova di come sarà il gioco in futuro.
La spiegazione degli sviluppatori
Alexandre Spindler, uno degli sviluppatori del gioco ha risposto alle critiche su Twitter. Il 20 aprile ha pubblicato un video su Twitter in cui mostra una prova del videogioco su Unreal Engine 5, lo stesso motore grafico su cui è basata la nuova modalità creativa di Fortnite. Il video è accompagnato anche da un commento leggermente passivo-aggressivo: “Dedicato a chi pensava che Unrecord finto o fosse solo un video, mi spiace”.
Il video è realizzato dalla casa di produzione francese Drama e al momento sembra disponibile solo per pc. Gli sviluppatori hanno anche respinto le critiche di chi fa notare i problemi di usare una grafica così realistica per un videogioco così violento. Su questo punto però le loro risposte sembrano un po’ un pastone di frasi già sentite: “Non ci siamo ispirati a eventi realmente accaduti. Il gioco rifiuta temi come la discriminazione, il razzismo, la violenza contro donne e minoranze”. O ancora: “Rispettiamo e capiamo le persone che possono sentirsi disturbate dalle immagini del gioco”.