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Il miliardario che vuole sconfiggere la morte: “Mi alzo alle 4:30 e pianifico il sesso”

Il progetto Bueprint creato da Bryan Johnson affonda le sue radici in un panorama ben nutrito di filosofie che hanno instillato nella Silicon Valley il sogno di vivere per sempre.
A cura di Elisabetta Rosso
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Bryan Johnson dorme sempre da solo, non beve mai alcool, prende un centinaio di pillole al giorno, fa trasfusioni con il sangue di suo figlio e se fa sesso lo programma monitorando le sue erezioni. Tutto questo perché non vuole morire, come ha rivelato al Guardian. Il miliardario del progetto Blueprint sta cercando di diventare una specie di Benjamin Button. Per farlo ha arruolato un esercito di 30 medici ed esperti che monitorano ogni funzione corporea e creano diete, esercizi, trattamenti ad hoc per invertire il processo di invecchiamento. I test mostrano che Johnson ha ridotto l’eta biologica dei suoi organi di almeno cinque anni. Ha il cuore di un 37enne, la pelle di un 28enne e la capacità polmonare di un 18enne. Eppure non tutti sono d'accordo che questa routine alienante sia davvero la chiave della vita eterna. Anzi.

Prima di ambire all'immortalità Johnson è stato il fondatore della società di elaborazione dei pagamenti chiamata Braintree Payment Solutions LLC. Era un uomo ricco, stressato, e con pensieri suicidi che lo tormentavano. Poi ha deciso di cambiare vita. Ha venduto la sua attività nel 2013 per 800 milioni di dollari, ha fondato una società di venture capital focalizzata sulla biotecnologia chiamata OS Fund, e nel 2022 ha cominciato a prendere forma il progetto Bueprint. In realtà affonda le sue radici in un panorama ben nutrito di filosofie che hanno instillato nella Silicon Valley il sogno di vivere per sempre. Da anni infatti gli imprenditori californiani sono stati affascinati dal movimento del sé quantificato. Un insieme di teorie per ottimizzare le proprie viscere, Blueprint parte da qui per costruire un progetto decisamente più ambizioso. "Quello che faccio può sembrare estremo, ma sto cercando di dimostrare che l'autolesionismo e il decadimento non sono inevitabili", spiega Johnson.

La routine di Bryan

La vita di Bryan Johnson è incastrata in una routine ferrea pensata per rallentare l'invecchiamento. Si alza alle 4:30 del mattino, ingerisce 10 integratori, si allena un'ora e poi beve un bibitone fatto di cheratina, peptidi di collagene e lavanoli del cacao. Si lava i denti con olio tea tree e gel antiossidante e poi iniziano le misurazioni. Peso, indice di massa corporea, grasso corporeo, temperatura, glicemia, variazioni della frequenza cardiaca e livelli di ossigeno. Tutto deve essere controllato, registrato e analizzato. La giornata continua poi con creme, peeling e terapie laser. Per migliorare il tono muscolare colpisce il pavimento pelvico con impulsi elettromagnetici, quando entra nel letto rigorosamente alle 20.30 si collega a un macchinario che monitora ogni erezione notturna.

Il sito dove seguire in diretta il trattamento

Ogni trattamento, terapia, e test può essere seguito passo passo sul sito web creato da Johnson. Il suo obiettivo infatti è incoraggiare i fan a seguire il suo stile di vita: "Se dici che vuoi vivere per sempre o sconfiggere l'invecchiamento, è un male", spiega Johnson. “Se diventa qualcosa di più simile a uno sport professionistico, è intrattenimento. Ha il pregio di stabilire standard e protocolli. Ne beneficiano tutti in modo sistemico”. Per seguire il progetto Blueprint servono più o meno 2 milioni di dollari all'anno. L'imprenditore però ha spiegato al Guardian: "Sto progettando di rendere presto disponibile una versione facile e a basso costo di Blueprint a chiunque sia interessato".

Le critiche al progetto Blueprint

Una delle critiche fatte al progetto Blueprint è che mentre sta migliorando i tipici biomarcatori dell’età, come la densità ossea o lo spessore dei capelli, non sta davvero rallentando l’invecchiamento in alcun modo significativo. "Le persone hanno il nostro stesso patrimonio genetico, che limita la nostra durata di vita", ha spiegato al Guardian il dottor Charles Brenner, biochimico che studia la longevità e l'invecchiamento. “Non c'è nulla nel protocollo di Bryan Johnson che possa cambiare la sua durata massima di vita. Ci sono persone che sono invecchiate molto bene e hanno vissuto dai 110 ai 122 anni. Nessuna di quelle persone aveva pratiche e routine come quella di Johnson. Si può dire che si sia messo su una traiettoria di invecchiamento migliore, ma non si può dire che abbia invertito o eliminato l’invecchiamento”.

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