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Il down infinito di Libero mail e Virgilio: “Quando il servizio verrà attivato, andrà comunque a singhiozzo”

Sembra che non sia stato un attacco hacker a bloccare le caselle di posta, eppure gli utenti non riescono ancora ad accedere alla mail. Quando tutto tornerà attivo è probabile però che il servizio comunque continuerà a non funzionare.
Intervista a Stefano Zanero
Professore di Sistemi Di Elaborazione Delle Informazioni al Politecnico di Milano, esperto in cybersecurity
A cura di Elisabetta Rosso
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“Non dovrebbe succedere, però a volte capitano anche le catastrofi”. Sono tre giorni gli utenti di Libero mail e Virgilio mail cercano di accedere alla propria mail senza successo. I primi malfunzionamenti sono iniziati alle 7.00 del 23 gennaio, e al momento non è ancora chiaro quando verranno ripristinati. Secondo le ultime dichiarazioni di ItaliaOnline, il provider che gestisce i servizi, l'accesso dovrebbe tornare stabile tra il pomeriggio di oggi e quello di domani.

La strana combinazione tra durata e dimensione hanno trasformato il malfunzionamento in un caso unico. Può succedere che ci sia un down in un servizio mail, che viene però risolto nel giro di poche ore. È anche vero che, come spiega Stefano Zanero, professore del Politecnico di Milano esperto in cybersecurity, a volte capitano anche le catastrofi.

Perchè Libero non funziona?

Secondo quanto è stato dichiarato dall’azienda il down è dovuto a un componente fisico della loro architettura. Per essere precisi hanno un problema con il sistema di storage quindi il sistema dove vengono salvati i dati delle caselle degli utenti. Sono stati anche abbastanza dettagliati quindi non c’è nessun motivo per pensarla diversamente.

È possibile che si siano persi in parte i dati degli utenti?

In linea teorica non lo sappiamo. È possibile, sì certo, ma hanno dichiarato che non sono stati persi, per il momento credo sia vero. Al momento sembra che ci sia solo un un bug nel software del sistema che rende impossibile accedere ai dati nella maniera corretta.

Questo down però sta durando più del dovuto. Come mai un tempo così lungo?

A volte nell’informatica possono succedere dei guai che rendono inaccessibili i servizi anche per molte ore. È ovvio che non dovrebbero succedere, magari hanno sottovalutato qualcosa, ma devo dire che chiunque faccia o abbia fatto nella vita il sistemista in questo momento sta provando una forte simpatia verso i colleghi di Libero. Credo che ci siano persone che stanno lavorando ininterrottamente da 36 ore e non andranno ancora a dormire fino a quando non hanno ripristinato il servizio.

Quindi il fattore tempo è un’anomalia.

Sì, non dovrebbe succedere, però a volte capitano anche le catastrofi.

Ci sono stati casi simili di down per i servizi mail? 

Il down di un servizio di posta come Gmail, che sono già successi diverse volte, viene risolto in poco tempo, qualche ora. La combinazione di durata e dimensione è abbastanza strana, e sicuramente è un caso di disservizio grave.

Anche perché la mail ormai è un servizio essenziale. Quali sono secondo lei i principali problemi che sta causando?

Sicuramente problemi sul lavoro, anche se bisognerebbe fare una riflessione sulle mail aziendale su un provider gratuito, forse sarebbe meglio sceglierne uno professionale che possono dare altre garanzie. Ma anche per usi privati la mail può essere una porta d’accesso ai siti a cui ci siamo registrati. È anche un servizio difficile da sostituire, per molti lavoratori cambiare indirizzo mail sarebbe come cambiare il numero di telefono.

A proposito di provider, chiariamo il ruolo di ItaliaOnline e spieghiamo cos’è?

ItaliaOnline è uno dei più antichi provider italiani ,è un’azienda che ha una lunghissima esperienza nell’erogare servizi internet. Oggi internet è erogato dalle stesse aziende che ci offrono i servizi telefonici. Ai tempi eroici, nel 1997, o 1998, erano le aziende indipendenti che vendevano l’accesso a internet. ItaliaOnline era uno di questi. Poi per sopravvivere ha cambiato modello di buisness e ha iniziato a fornire un servizio mail che è usato da milioni di italiani

STEFANO ZANERO | Professore di Sistemi Di Elaborazione Delle Informazioni al Politecnico di Milano, esperto in cybersecurity
STEFANO ZANERO | Professore di Sistemi Di Elaborazione Delle Informazioni al Politecnico di Milano, esperto in cybersecurity

Se ne è parlato molto e tanti hanno pensato che la colpa fosse di un attacco hacker. Ora si può escludere questa opzione?

Allora, come sempre ragioniamo sulle informazioni date, escluderlo non possiamo, diciamo che non ci sono motivi per pensare che lo sia. Soprattutto non ci sarebbe motivo da parte di Libero di dichiarare qualcosa di completamente opposto. E poi non si vedono gli effetti al contorno tipici di un attacco hacker.

Quali sono questi effetti al contorno?

Di solito gli attori di ransomware fanno quello che viene chiamato double dip cioè chiedono soldi per sbloccare l’infrastruttura e poi ne chiedono altri per non vendere i dati. Nessuno lo ha fatto.

Questo down può però aver reso la rete più vulnerabile per futuri attacchi? 

Non credo, questi servizi sono a prescindere nell’occhio del mirino per gli attacchi hacker.

Ci saranno problemi a ripristinare il servizio?

Sì. È nella natura del protocollo mail, questo vuol dire che succederebbe a prescindere dalla cura con cui i colleghi di Libero ripristineranno il servizio. La posta infatti viene consegnata e riconsegnata a ondate. Un provider così grosso inevitabilmente andrà a singhiozzo. Si riceveranno migliaia di mail e il sistema rallenterà, non basta girare la chiave per far tornare tutto come prima ma avrà qualche sussulto.

Secondo lei quanto dureranno i “sussulti”?

Sicuramente qualche giorno, perché i tentativi della posta elettronica sono cadenzati, quindi se sta cercando di consegnare una mail e incontra il blocco, ci riprova dopo un tot di minuti, il tentativo successivo dopo un tot di ore, poi a distanza di giorni. Quindi queste ondate continueranno fino ad assestarsi. D’altronde 9 milioni di utenti stanno cercando di accedere alla posta, quando si sbloccherà cercheranno di accedere insieme ma nessun sistema è progettato per supportare qualcosa del genere.

Domanda da un milione di dollari, quando verranno ripristinate?

È veramente una domanda da un milione di dollari, ieri pomeriggio si sono sbilanciati a spiegare che tra 24-48 ore sarà tutto a posto. Siccome nessuno gli imponeva di dirlo secondo me è una deadline ragionevole.

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