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Il codice a barre sta per sparire dai nostri prodotti: cosa useremo al suo posto

Il consorzio GS1 si occupa della gestione di diversi sistemi da codifica per la comunicazione tra aziende. Il più famoso è il codice a barre. Per i 50 anni di questo codice il GS1 ha annunciato il suo pensionamento in favore di una serie di QR Code.
A cura di Valerio Berra
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Il primo prodotto che ha avuto un codice a barre funzionante è stato un pacchetto di gomme da masticare. O cicche, cingomme o cicles. Come preferite. Il pacchetto è arrivato 50 anni fa, per la precisione il 26 giugno del 1974 in un supermercato dell’Ohio, Stati Uniti. Nelle ultime ore sulla stampa italiana circola la notizia della fine di questo sistema. Una morte “fortemente esagerata”.

L’annuncio sulla fine del codice a barre come strumento per il riconoscimento dei prodotti parte da un comunicato distribuito dalle agenzie stampa italiana. Il comunicato è firmato da GS1, un'organizzazione non profit che si occupa della gestione e della codifica di una serie di formati per la comunicazione tra imprese. Prima di tutto il codice a barre.

In questo comunicato si spiega che GS1 si sta organizzando con 22 aziende del settore del largo consumo per promuovere un nuovo standard per i prodotti: non più un codice a barre ma direttamente un QR Code. L’elenco di aziende coinvolte in questo progetto è discretamente ampio, va da Carrefour a Nestlé, passando per L’Oréal e Barilla.

Il progetto: sostituire il codice a barre con i QR Code

Ora GS1 sta pensando di mandare in pensione i codici a barre per sostituirli con dei QR Code. L’obiettivo è quello di creare un nuovo standard per la classificazione dei prodotti, forse anche più facile da leggere per i clienti. Bruno Aceto, Ceo di Gs1 Italy, ha spiegato:

“Il consumatore avrà accesso alle informazioni che riguardano esattamente il prodotto che è nelle sue mani. Questo è un primo passo verso la costruzione di una relazione di fiducia”.

Con un QR Code quindi le aziende potrebbero arricchire le informazioni che accompagnano un prodotto e per il cliente sarebbe più facile leggerle, visto che si tratterebbe di uno strumento più semplice da gestire. Il problema, ovviamente, è quando. Sostituire tutti i metodi di lettura dei prodotti è un’operazione complessa, e costosa. Il GS1 ha fissato l’obiettivo per il nuovo standard per la fine del 2027.

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