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Il chitarrista dei Queen ha aiutato la Nasa a recuperare il campione dell’asteroide Bennu

Brian May nel suo curriculum non ha solo lo status di rock star, è infatti anche un astrofisico e ha collaborato nella missione Osiris-Rex creando immagini stereoscopiche dai dati della navicella spaziale.
A cura di Elisabetta Rosso
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Prima di diventare il chitarrista di una delle band più famose al mondo Brian May era un brillante studente di Fisica. Laureato con lode aveva iniziato il dottorato di ricerca in Astronomia dell'infrarosso poi esce l'album d'esordio Queen nel 1973, e tutto il resto è storia. Recupera l'astrofisica a 60 anni, consegue quel dottorato interrotto nel 2007, e diventa protagonista di una missione senza precedenti della Nasa.

“Ciao gente della NASA, appassionati dello spazio, appassionati di asteroidi. Questo è Brian May dei Queen, come probabilmente saprete, immensamente orgoglioso di essere un membro del team OSIRIS-REx", ha detto in una clip trasmessa domenica sul canale della Nasa. La navicella spaziale OSIRIS-REx dopo sette anni è atterrata sulla Terra. È la prima volta che la Nasa tenta un’impresa del genere. La capsula infatti contiene un campione raccolto dall’asteroide Bennu, che potrebbe rivelare la storia del nostro sistema solare e come è iniziata la vita sulla Terra.

Il ruolo di May è stato fondamentale, ha infatti creato immagini stereoscopiche dei dati della navicella spaziale che hanno permesso al leader della missione, Dante Lauretta, e al team di individuare un sito sicuro dove atterrare e raccogliere un campione. Nella clip il chitarrista si è anche scusato per la sua assenza durante l'atterraggio. "Sto provando per un tour dei Queen, ma il mio cuore resta con voi mentre questo prezioso campione viene recuperato", ha spiegato. "Buon giorno di ritorno del campione e congratulazioni a tutti coloro che hanno lavorato in un modo incredibile per questa missione, in particolare al mio caro amico Dante. Dio vi benedica tutti”, ha concluso.

L'asteroide Bennu

La missione OSIRIS-Rex è stata lanciata l’8 settembre del 2016 con lo scopo preciso di arrivare sull’asteroide Bennu ed estrarre un campione da riportare sulla Terra. L’asteroide Bennu, il nome completo è 101955 Bennu, ha 4,5 miliardi di anni e un diametro medio di 490 metri. È un asteroide di tipo “carbonioso”, con una struttura ad alta composizione di carbonio. Appartiene alla famiglia degli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, perché periodicamente transita vicino al nostro pianeta (è classificato come Near-Earth Object, NEO). I calcoli indicano che Bennu passerà più vicino alla Terra nel 2135.

Perché la missione OSIRIS-Rex è importante 

Il contenitore progettato dalla Nasa è rientrato nell’atmosfera terrestre atterrando nel deserto dello Utah, negli Stati Uniti, la capsula che contiene di campione è stata rilasciata dalla navicella OSIRIS-Rex. Il campione recuperato dalla Nasa è fondamentale. Secondo i ricercatori permetterà di capire le dinamiche che hanno portato alla formazione del nostro sistema solare.

L'agenzia spaziale ha infatti spiegato che “forse ci permetterà di capire anche come è iniziata la vita sulla Terra”. Ha poi aggiunto in una nota: "Bennu aiuterà gli scienziati di tutto il mondo a comprendere meglio la formazione dei pianeti e l’origine delle sostanze organiche e dell’acqua che hanno portato alla vita sulla Terra, oltre a portare benefici a tutta l’umanità imparando di più sugli asteroidi potenzialmente pericolosi”. È la prima volta che la Nasa ottiene un risultato del genere, forse è il frammento più grande recuperato dal 2020, quando un pezzo di asteroide era stato portato sulla Terra dalla missione giapponese Hayabusa 2.

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