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Il Ceo di TikTok parla della indagini negli Usa: “Voi amate l’app e ora ve la potrebbero togliere”

Domani Shou Zi Chew testimonierà davanti al Congresso per rispondere alle accuse di spionaggio mosse a TikTok. In meno di un minuto il Ceo ha spiegato i rischi dietro i ban.
A cura di Elisabetta Rosso
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“Ciao a tutti, sono Shou, Ceo di TikTok. Sono qui a Washington oggi, e ho alcune notizie e aggiornamenti sugli Stati Uniti da condividere con tutti”, inizia così il video pubblicato da Shou Zi Chew. Domani dovrà testimoniare davanti al Comitato per l'energia e il commercio della Camera, e affrontare tutte le domande sui legami dell'app con la Cina. La divisione criminale del dipartimento, l'Fbi e il procuratore statunitense per il distretto orientale della Virginia stanno infatti indagando su ByteDance, per capire quale rapporto lega TikTok con il governo di Pechino, e se i timori che l'app distribuisca contenuti dannosi per i più giovani.

Il Ceo lancia un video che all'apparenza sembra più una promozione pubblicitaria e non un appello alle armi, eppure in poco più di un minuto, con il sorriso in volto e la felpa blu a zip in stile College, trasmette in modo chiarissimo il messaggio più importante: voi amate TikTok e ora ve lo potrebbero togliere.

@tiktok

Our CEO, Shou Chew, shares a special message on behalf of the entire TikTok team to thank our community of 150 million Americans ahead of his congressional hearing later this week.

♬ original sound – TikTok

Il discorso di Shou Zi Chew

Parte subito con le buone notizie: “Oggi sono super emozionato di comunicarvi che 150 milioni di Americani sono su TikTok, quasi la metà degli Stati Uniti usa TikTok, per connettersi, per creare per condividere, per imparare o anche solo per divertirsi un po’. Cinque milioni di attività commerciali negli Stati Uniti usano TikTok. La maggior parte sono piccole o medie imprese. Questi numeri sono sorprendenti. E devo dire grazie a tutti voi.” Mette in fila quindi non solo il successo nel Paese ma anche uno degli aspetti che hanno premiato TikTok: la democraticità del social. Certo, non è chiaro come l'algortimo premi gli utenti attraverso la visibilità e non è che sia vincolato a un principio meritocratico, il social però a differenza di Facebook e Instagram può far diventare virale praticamente qualsiasi cosa. E infatti moltissimi creator sono sbocciati proprio su TikTok.

Partendo da questi presupposti Shou Zi Chew tocca un altro aspetto fondamentale: quello economico. “Ci sono 7000 dipendenti di TikTok negli Stati Uniti. Stiamo aiutando per creare una comunità incredibile in America e in tutto il mondo”. Anche se la chiamata alle armi TikTok l’ha già fatta, non con video o messaggi promozionali ma scrivendo direttamente agli influencer. La società ha organizzato un blitz di lobbying contro il ban per vietare l’app su tutti i dispositivi (e non solo su quelli del governo che hanno già dovuto disinstallarla). Un esercito di creator rimarrebbe senza lavoro. Così TikTok ha mandato un messaggio ai fedelissimi. Un appuntamento a Washington proprio prima della testimonianza di Shou,

In chiusura tocca il nodo cruciale:“Ora per noi sta arrivando un momento fondamentale. Alcuni politici hanno cominciato a dire che bisogna bannare TikTok. Quindi potrebbero portare via TikTok a 150 milioni di voi”, sottolinea con una pausa. “Io testimonierò davanti al Congresso questa settimana per spiegare tutto quello che facciamo per proteggere gli americani sull’app e spiegare la nostra missione per ispirare creatività e portare gioia. Scrivete nei commenti cosa volete far sapere ai vostri politici di quello che amate di più su TikTok”.

Le indagini su TikTok

TikTok è accerchiato, da un lato continuano i ban a macchia di leopardo, dall’altro ora  il social network deve affrontare le indagini del Dipartimento di Giustizia degli Usa e dell’Fbi. L’accusa è di spiare gli utenti, ma la preoccupazione più grande non è tanto la raccolta dei dati (cosa che ha fatto ogni social network, Facebook e Instagram funzionano allo stesso modo) quanto il rischio che quelle informazioni vengano consegnate e usate dal governo cinese per minare le istituzioni democratiche, favorire la dipendenza da internet tra i giovani, spiare e influenzare l’Occidente.

Ma potrebbero davvero bloccare TikTok? Il primo passo è stato già fatto, il 14 dicembre, il Senato ha approvato un disegno di legge, il No TikTok on Government Devices Act per impedire ai dipendenti federali di utilizzare il social sui dispositivi del governo, legge seguita dal Canada, dalla Commissione e dal Parlamento europeo, e poi Belgio, Gran Bretagna e Nuova Zelanda. L’iter è lo stesso di Huawei e a spingere verso il blocco definitivo ci sono come sempre gli interessi economici e geopolitici. TikTok non è solo un social e per questo ha scatenato una guerra ibrida, ma al di là di tutto rimane anche un social e qui sta la sua forza. A differenza di Huawei il ban definitivo dell’app creerebbe conseguenze per fruitori, creatori, fan, che molto probabilmente alzeranno la voce.

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