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Il censimento dei profili social di Benito Mussolini: sono centinaia e fanno tutti la stessa cosa

Secondo uno studio condotto dalla società Arcadia esistono 704 account che nel nome e nella foto profilo fanno chiaro riferimento a Benito Mussolini. Di solito si tratta di account piccoli, spesso inattivi. Sfruttano il nome per ottenere visibilità. Sui social però non è difficile trovare profili che impersonano personaggi storici, a partire dal caso di Marilyn Monroe.
A cura di Valerio Berra
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Benito Mussolini è morto il 28 aprile del 1945. Il dato è noto, non sarà certo uno spoiler per tutti quelli che stanno vedendo M – Il figlio del secolo, la serie Sky che ha come protagonista Luca Marinelli. Qui la sua intervista per Fanpage.it. Facebook sarebbe arrivato 58 anni dopo. Il primo tweet sarebbe comparso solo 61 anni dopo. E la prima immagine su Instagram esattamente 65 anni anni dopo. Eppure su tutti questi social esistono centinaia di account di Benito Mussolini.

La ricerca è stata condotta dalla società di analisi Arcadia. Sui social esistono in tutto 704 account di Benito Mussolini. Chiariamoci, non si tratta di omonimi. In Italia esistono diverse restrizioni per i nomi con cui si possono chiamare i figli. Nonostante a volte si legga il contrario, Benito viene accettato come nome anche se viene usato sempre meno.

Nel 1992, secondo Istat, i bambini chiamati Benito sono stati 62. Nel 2023 solo 8. Certo, non è chiaro se l’anagrafe accetti questo nome in caso del cognome Mussolini. Tutti i 704 account analizzati da Arcadia sono chiaramente riferiti al dittatore che ha segnato la storia italiana. Lo studio infatti prende in cosiderazione solo gli account che accompagnano al nome Benito Mussolini una sua immagine profilo.

Cosa fanno gli account di Benito Mussolini

La maggior parte di questi account sono su X (fu Twitter). Solo su questa piattaforma se ne trovano 636. Altri 62 sono su Facebook e i 6 che restano si trovano su Instagram. Secondo la ricerca uno degli account di X, nome @elduce83, era anche riuscito a ottenere la Spunta Blu. Mentre scriviamo questo articolo però la spunta sembra sia stata tolta e i post oscurati. Nessun account su TikTok, che sembra aver seguito un policy più netta visto che cercando Benito Mussolini si trova solo un avviso contro l’hate speech.

Secondo Domenico Giordano di Arcadia il comportamento di questi account è quasi sempre lo stesso. Sono piccoli, hanno pochi follower, non pubblicano da anni e quando lo facevano diffondevano post per celebrare Mussolini. Iniziative sparse quindi, che nei casi analizzati non hanno raccolto molti utenti. Certo, è possibile anche che pagine più grosse nate magari all’inizio dell’era social siano state chiuse dalle piattaforme.

Di quelli attivi, spiega Giordano, c’è un dato curioso. Scrive Arcadia: “Ciò che anche in questo censimento emerge non è una scelta ideologica o di revanscismo, ma bensì una volontà di utilizzare la notorietà percettiva sia per avere visibilità e sia per attività di social phishing”. Si parte dal nome e dall’immagine quindi per attirare altri utenti, magari illusi di aver trovato una pagina ufficiale.

Il caso di Marilyn Monroe: come funzionano gli account dei personaggi storici

Ora, al netto del caso di Benito Mussolini c’è un dato più ampio che riguarda proprio i personaggi storici. Anche quelli che non si sono resi responsabili di guerre e massacri. Esistono infatti dei profili legati a uomini e donne che per ragioni anagrafiche non avrebbero mai potuto aprire un account social. Eppure ci sono, come nel caso di Marilyn Monroe. Nel 2017 Bloomberg aveva intervistato Jamie Salter, fondatore e Ceo di Authentic Brands Group.

Il suo gruppo gestisce i diritti di diversi brand, anche di star defunte come Marilyn Monroe o Elvis Presley. Diritti che evidentemente includono anche la gestione dei loro profili social, visto che a questa società fanno capo anche profili da migliaia di follower che pubblicano in continuazione foto e frasi dei personaggi alternandoli a pubblicità di prodotti e memorabilia.

In Italia è curioso il caso di Enrico Berlinguer. Su Facebook c’è una pagina che ha il suo nome e la sua foto da oltre 500.000 follower, collegata a un account Instagram da oltre 30.000 follower. Le due pagine sono attive e pubblicano diversi contenuti sulla storia del segretario del Partito Comunista Italiano scomparso nel giugno del 1984. Entrambe le pagine, si legge nella didascalia, sono fanpage gestite senza scopo di lucro dallo staff del portale enricoberlinguer.it.

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