Il capo tecnico di Twitter si dimette dopo il lancio di Ron DeSantis: “Ho vissuto due epoche diverse”
Foad Dabiri è il capo degli ingegneri informatici di Twitter, e come sempre, anche mercoledì, era in regia per lanciare la campagna presidenziale di Ron DeSantis. La live su Twitter Spaces è un discreto disastro, si parte con 30 minuti di ritardo, ci son malfunzionamenti, gli utenti abbandonano a grappoli l'evento, tanto che alla fine rimangono connesse meno di 300.000 persone. Poi arriva il tweet di Dabiri: "Dopo quasi quattro anni incredibili su Twitter, ieri ho deciso di lasciare il nido". È difficile non pensare che ci sia una correlazione tra la nomination di DeSantis e l'addio di Daibiri, non è chiaro però se il dipendente sia stato punito per i problemi tecnici (e non sarebbe nemmeno a prima volta per Twitter) oppure se la sua sia una presa di posizione di fronte a una piattaforma che, dopo l'acquisto di Elon Musk, ha cambiato il suo Dna. E DeSantis ospite d'onore è solo l'ultima di una lunga serie di iniziative controverse.
Daibiri ha lasciato solo alcune dichiarazioni dove in punta di piedi racconta i retroscena di Twitter. Ha raccontato di aver "vissuto due epoche distinte", prima e dopo che è stata acquisita dal multimiliardario l'anno scorso. In un altro post Dabiri ha aggiunto che la transizione al "2.0" di Twitter è stata "massiccia e rapida. Dire che è stato impegnativo all'inizio sarebbe un eufemismo". Tuttavia, Dabiri ha ammesso che "lavorare con Elon Musk è stato altamente istruttivo ed è stato illuminante vedere come i suoi principi e la sua visione stanno plasmando il futuro di questa azienda".
Il lancio su Twitter di DeSantis non è stato un successo
Come dicevamo il lancio di DeSantis parte zoppicando e con 30 minuti di ritardo. La live streaming doveva essere trasmessa sull'account di Elon Musk ma visti i problemi tecnici è stata spostata su quello di David Sack, moderatore dell'evento. Una volta partita la diretta però non hanno recuperato in corsa, e infatti è finita con gli ascoltatori dimezzati, secondo i dati dell'agenzia stampa Reuter all'inizio è stata seguita da più di 600.000 ascoltatori, alla fine sono rimaste collegate circa 300.000 persone. La metà. E dato che De Santis è il rivale di Donald Trump alle primarie per il Partito Repubblicano, il portavoce dell'ex presidente non ha perso l'occasione per commentare il lancio del governatore della Florida: “Glitch. Problemi tecnici. Silenzi scomodi. Un completo fallimento al lancio. E questo è solo un candidato”.
Il ruolo di Elon Musk
È stato criticato anche Elon Musk che ha deciso di far brillare di luce riflessa Ron DeSantis ospitandolo su Twitter Spaces. Il Ceo ha preventivamente dichiarato: "Al momento non ho intenzione di appoggiare nessun candidato in particolare, ma mi interessa che Twitter sia una sorta di piazza cittadina". Eppure in passato aveva scritto note di apprezzamento verso il candidato della Florida, arrivando anche a sostenere: “Se DeSantis corre contro Biden nel 2024, allora DeSantis vincerà facilmente. Non ha nemmeno bisogno di fare campagna”.
E poi la fiducia di Musk verso Donald Trump è debole, secondo una fonte interna riportata dalla NBC News, non crede che l'ex presidente possa riconquistare la Casa Bianca. Non era mai successo che un'azienda tecnologica entrasse così a fondo nel gioco elettorale, lo stesso Twitter o Facebook avevano lanciato hub elettorali, assicurandosi però che i candidati rimanessero a debita distanza.