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I taxi volanti stanno arrivando davvero in Italia, Enac a Fanpage.it: “Preparatevi ad atterrare sul vostro tetto”

Nel 2025 a Roma, nel 2026 a Milano, i primi taxi volanti spiccheranno il volo e collegheranno gli aeroporti della città con i centri urbani, ma è solo l’inizio.
Intervista a Alessio Quaranta
Direttore Generale Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac)
A cura di Elisabetta Rosso
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Dovremmo abituarci a scendere le scale, perché nel prossimo futuro sarà più semplice atterrare su un tetto che fermarsi davanti al portone di casa. A dirlo è Alessio Quaranta, Direttore Generale dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac).

Ormai si fa il conto alla rovescia per i taxi volanti che in Italia spiccheranno il primo volo nel 2025, trasformando forse le città in qualcosa di molto più simile alla Los Angeles di Blade Runner con gli spinner che sfrecciano nel cielo.

Partiamo dalle politiche italiane degli elicotteri. 

Siamo stati il primo Paese in Europa a dotarsi di un piano nazionale, in questo settore quindi siamo piuttosto avanti, ora si tratta di non bruciare questo vantaggio. Abbiamo investito nella ricerca con un po’ di anticipo e infatti stiamo cercando di tradurre in concreto quello che abbiamo già sulla carta.

Mi fa qualche esempio? 

I settori principali su cui abbiamo puntato sono l’ambito medico, il soccorso, dare la possibilità di accedere a zone remote e impervie, e poi chiaramente i taxi volanti.

Ecco i taxi volanti, ormai sono una realtà. 

Sì, Una realtà che ha già superato la fantasia. Nel nostro piano di sviluppo immaginavamo un orizzonte decennale, quindi realizzare il servizio nel 2030, e poi la realtà ci ha sconfessato perché i primi voli avverranno nel 2025 a Roma e nel 2026 a Milano, e potranno trasportare dalle due alle quattro persone dagli aeroporti della città al centro. Saranno la nuova frontiera del trasporto urbano.

Come mai proprio gli aeroporti e non altre zone che magari sono collegate meno bene?

Inizialmente si è immaginata una modalità aria-aria, ma è solo l’inizio, il punto di partenza. Anche perché questi elicotteri hanno un’autonomia di 20, 30, 40 minuti, quindi sono stati scelti per ora di sviluppare i primi voli su queste tratte. Diciamo che per ora non c’è ancora un collegamento che ti porta sotto casa.

Ma ci porterà prima o poi sotto casa?

Penso che dovremo abituarci a non salire più le scale quando torniamo a casa, piuttosto scenderle. Oggi arriviamo sotto il portone, domani potremmo atterrare sul tetto. Potrebbero diventare il pane quotidiano negli spostamenti urbani.

Quando sarà possibile?

Dal punto di vista tecnologico è già possibile, e le società che stanno sviluppando i prototipi hanno già effettuato dei test a livello sperimentale. Certo va istituita una regolamentazione che da un lato ricalcherà le regole dell’aria, dall’altro le regole del traffico urbano. Dobbiamo fare in modo di non replicare il caos che c’è a terra nei cieli. In realtà non mancano tanti anni.

Dove potranno volare gli elicotteri e dove invece è vietato?

Bisogna considerare le norme urbane, per esempio a Roma è già vietato volare in determinate zone. Per esempio Palazzo Chigi, sopra la Camera, il Senato, il Quirinale, o il carcere di Rebibbia. Quindi è vero, ci sono zone dove non si possono effettuare voli tradizionali ma poi c’è anche la possibilità di derogare a determinate esigenze. La chiave di volta saranno le abilitazioni per determinate categorie o attività. E potrebbero essere anche i taxi volanti.

Che voleranno a Napoli, Milano e Roma, e le altre città? 

Sono già  tanti gli accordi che abbiamo firmato, con quasi tutte le regioni in realtà. Il protocollo è molto avanti su Venezia per esempio, il suo interesse principale è quello di riuscire a collegare via elicottero la città per l'approvvigionamento di beni primari e farmaci. Visto che la laguna non è sempre praticabile con i mezzi tradizionali, per evitare l’isolamento un servizio del genere sarebbe molto utile. Diciamo che ogni realtà locale ha un suo interesse particolare per sviluppare determinati servizi di mobilità aerea urbana.

Quindi non saranno usati solo per le persone.

No, abbiamo scoperto che il bene maggiormente trasportato con servizi via cielo al mondo è il caffè, soprattutto negli Stati Uniti. Viene servito nelle aree di smistamento fuori dai centri urbani, lande desolate dove dopo l’orario di lavoro non c’è più nulla di aperto. Quindi un dipendente in 10 minuti a 5 dollari riceve un caffè portato da un drone.

Il resto del mondo a che punto è?

C'è molto movimento, oltre Europa e Usa anche altre aree geografiche si stanno muovendo in questa direzione, per esempio nell’area asiatica, in Cina, ma anche a Singapore, già stanno volando e sperimentando il servizio. Anche negli Emirati Arabi. Volano un po’ a macchia di leopardo in tutto il mondo.

Quali saranno i vantaggi dei taxi volanti?

Beh innanzitutto ridurranno le emissioni di CO2, sono mezzi elettrici, è un’innovazione molto forte dal punto di vista ambientale. Non solo, ridurrebbero anche l’inquinamento acustico. Poi certamente diversificando la mobilità potranno anche decongestionare il traffico via terra.

E i problemi?

La congestione dei cieli, ma per ora siamo lontani. Fatico a immaginare le città con le macchine volanti che sfrecciano ovunque come nella fantascienza. E poi saranno regolati da norme per impedire che accada.

A proposito di regole, esistono già per i primi voli?

No, è tutto in divenire. La tecnologia è molto più veloce delle regole, si sa, arrivano una volta che la pratica ha preso piede nel mondo di riferimento. Stiamo cercando di andare di pari passo, pensando a una regolamentazione non in funzione delle necessità commerciali, ma dello sviluppo tecnologico. Quindi noi lavoriamo a fianco delle aziende che stanno progettando queste attività in modo tale da produrre in miglior set di regole per assicurare la sicurezza e il progresso.

I piloti come verranno scelti?

Già oggi abbiamo un profilo chiaro, chi guida queste macchine da remoto deve avere le stesse qualificazioni dei piloti tradizionali, con tanto di certificati. Ma stiamo già lavorando sul futuro per la guida autonoma di questi apparecchi. Funziona per la metropolitana che viaggia senza macchinista. Il meccanismo computerizzato di coordinamento sarà lo stesso.

Quindi a bordo ci saranno solo i passeggeri?

In prima battuta ci sarà un pilota a bordo per controllare che tutto funzioni, poi sì i passeggeri viaggeranno su un sistema automatizzato.

Chi prenderà il taxi volante?

All’inizio i temerari, poi gli appassionati e poi quelli che hanno fretta. È un servizio che è accessibile a chiunque, il costo non è proibitivo, parliamo ora di 60, 70, 100 euro per passeggero, che poi si adatterà come sempre alla domanda. Io non avrò paura di volare.

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