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I segreti di TruCam, il telelaser che capisce anche se rallenti prima dell’autovelox

Nei giorni scorsi la polizia municpale di Verona ha annunciato l’arrivo TruCam, un dispositivo in grado di cogliere non solo la velocità delle automobile ma anche altre infrazioni alla guida. Le più comuni sono l’uso dello smartphone e le cinture non allacciate.
A cura di Valerio Berra
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La scorsa settimana la polizia locale di Verona ha annunciato l'ingresso di un nuovo strumento nel suo arsenale per il controllo delle strade. Un telelaser più potente di quelli a cui siamo abituati. Si chiama TruCam e oltre a misurare la velocità dei veicoli è in grado anche di capire se qualcuno rallenta prima del controllo, se usa lo smartphone alla guida e addirittura se ha le cinture di sicurezza allacciate nel modo corretto.

Come si può leggere nei blog dedicati automobilisti, questo strumento è già in fase di sperimentazione da tempo nelle strade italiane. Anzi. Il decreto che stabilisce la sua approvazione risale al 2011 e ci sono già state diverse campagne in cui è stato utilizzato dalla polizia locale. L’adozione da parte della polizia locale di Verona però ha riacceso un certo interesse. TruCam viene prodotto da Eltraff, un’azienda italiana con sede vicino a Monza che si occupa di sviluppare strumenti per il controllo stradale, dai misuratori di velocità agli etilometri.

Come funziona TruCam

Il TruCam ha due caratteristiche che lo rendono particolarmente efficiente. La prima è la capacità di scovare mezzi che superano i limiti di velocità fino a 1.200 metri di distanza. Questa soglia è sufficiente a registrare anche tutti quelli che rallentano solo quando vedono spuntare all’orizzonte la postazione dell’autovelox. Non solo. Il TruCam può riconoscere il tipo di veicolo e capisce subito se sta rispettando i limiti di velocità definiti dalla sue caratteristiche. Ma quello che per cui è noto il TruCam è altro. Questo strumento infatti è in grado di registrare un video in alta definizione della vettura che sta oltrepassando i limiti di velocità. Da qui gli agenti possono capire se la persona al volante ha lo smartphone in mano o se sta guidando senza cintura.

Con le analisi che arrivano da questi video è possibile sommare al superamento dei limiti velocità anche altre infrazioni al codice della strada. Il rischio è che la somma dei punti tolti dalla patente sia piuttosto salata, tanto da esaurire qualsiasi credito e costringere il conducente a ridare l'esame. Un esempio. Guidare un auto mentre si usa lo smartphone provoca la perdita di 5 punti sulla patente. Altri 5 punti vengono tolti a chi guida senza cintura. Chi invece guida oltre i limiti di velocità rischia di perdere fino a 10 punti. Un video può bruciare in cinque minuti ben 20 punti di patente.

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