I nerd alla fine hanno conquistato anche queste Olimpiadi: tutti i riferimenti di Parigi 2024
Prima che l’Italia rimontasse contro il Giappone per accedere alle semifinali di pallavolo maschile, la sigla “Fly High”, tratta dal cartone animato giapponese sul volley Haikyu!!, risuonava nelle casse dell’Arena Paris Sud 1. Questa non è l’unica citazione nerd alle Olimpiadi di Parigi 2024. Durante la serata d’apertura dei Giochi, c’è stato un momento in cui un uomo incappucciato ha iniziato a correre tra i tetti della città sorreggendo la fiaccola olimpica. Era una chiara citazione ad Assassin’s Creed Unity, capitolo della nota serie di Ubisoft, ambientato durante la Rivoluzione Francese. Il protagonista, Arno Victor Doria, opera sfruttando le altezze, la corsa e il silenzio, proprio come il teodoforo campione di parkour alla cerimonia d’apertura parigina. Un omaggio che ha catturato l’attenzione del pubblico videoludico.
Il nerd più veloce del mondo
Noah Lyles del team di atletica leggera USA ha festeggiato l'oro nei 100 metri maschili con una Kamehameha, l’onda energetica di Dragon Ball. Ad alcuni utenti è venuto il dubbio si trattasse di un Hadouken, tecnica del videogioco picchiaduro Street Fighter, simile all’onda energetica per la posizione delle mani. Ma l'atleta aveva già usato questa mossa altre volte, chiarendo la sua origine. Non solo.
Nelle gare di qualificazione l’atleta statunitense aveva mostrato la carta Exodia Il Probito, proveniente dal gioco di carte Yu-Gi-Oh!, diventato celebre grazie alla messa in onda dell’anime (da noi è arrivato su Italia 1 nel 2003). Nel dettaglio, Exodia Il Proibito diventa devastante una volta riuniti tutti i pezzi necessari per evocarlo. Ecco cosa ha detto Lyles a NBC: “Ho tirato fuori Exodia per le finali dei 100 metri, ma ora è il momento di costruire l'intero set”. E ancora: il suo profilo Instagram si basa su una serie di illustrazioni che lo mostrano in versione cartoon.
Il caso di Lorenzo Simonelli: Monkey D. Lollo
Lorenzo Simonelli, medaglia d’oro dei 110 metri ostacoli agli Europei di atletica 2024, è forse l'italiano più legato agli anime tra quelli che sono arrivati alle Olimpiadi. Quando ha vinto agli Europei, ha indossato il cappello di Luffy di One Piece e ha esclamato il suo motto: “Diventerò il Re dei Pirati”. Alle semifinali di queste Olimpiadi si è presentato anche con un taglio di capelli nuovo ispirato a una delle trasformazioni di Luffy, il Gear Fifth. Purtroppo questa volta non è bastato per arrivare alle finali. Tutte queste sono dolci testimonianze di quanto la cultura pop giapponese (e non), spesso bistratta dall’opinione pubblica occidentale, possa essere di ispirazione per i giovani sognatori, oltre ad essere prova di quanto sia forte il connubio tra sport e immaginario nerd.
La cultura nerd alle Olimpiadi di Parigi 2024
Tra gli altri atleti arrivati a Parigi 2024 dopo aver visto parecchi anime è il caso di menzionare il pallavolista brasiliano Darlan Ferreira Souza, ormai un idolo tra gli appassionati. Il merito va soprattutto a un video diventato virale nei giorni scorsi, in cui viene immortalato durante una partita mentre compie un jujtsu, una tecnica presa da Naruto, il manga sui ninja di Masashi Kishimoto. Ne è stata fatta anche una pubblicità per un integratore.
Anche i suoi tatuaggi a tema non sono passati inosservati. Sul braccio destro porta ritratti i volti di Hidan e Kakuzu, una coppia di villain proveniente sempre da Naruto, e la frase "Non abbiamo bisogno di ricordi". È il motto di una squadra del già citato Haikyu!!: serve a ricordare che, anche se si è al massimo, non bisogna adagiarsi sugli allori ma occorre sperimentare nuove sfide per vincere sempre più. È chiaro che i personaggi degli anime giapponesi fungano per Ferreira Souza da supporto nei momenti più adrenalinici e significativi della sua vita da atleta.
Alle Olimpiadi di Parigi 2024 è successo anche che alcuni atleti diventassero i beniamini della comunità nerd. È il caso dello shooter turco medaglia d'argento Yusuf Dikeç, celebrato dai videogiocatori perché ha gareggiato tenendo la mano in tasca, e senza ausilio di cuffie o lenti sofisticate. In altre parole, ha giocato senza “potenziamenti”, proprio come fanno i veri gamer che non vogliono cedere al pay-to-win per vincere. In questi giorni Dikeç è trend in Giappone col soprannome “Free User Ojisan", che nel linguaggio internettiano indica un sicario. Tantissimi poi sono i meme che lo ritraggono protagonista, spesso assieme alla tiratrice sudcoreana Kim Ye-ji, definita la “più cool delle Olimpiadi di Parigi 2024″ per il suo carisma. Tra i meme a tema nerd più diffusi c’è quello che ritrare i due atlteti pronti a sfidarsi nello stile de Le bizzarre avventure di JoJo, l’iconico manga di Hirohiko Araki.
L’influenza di Tokyo 2020
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 hanno rappresentato l’exploit di questa tendenza nel mondo olimpionico. Stupisce poco, dato che parliamo della terra di origine di icone come Pac-Man e Hello Kitty. Un Paese che ha saputo far leva sulla propria cultura pop come segno identitario per affascinare il resto del globo. Un esempio: l’ex primo ministro Shinzo Abe, morto assassinato nel 2022, è apparso alla cerimonia di chiusura di Rio 2016 nei panni di Super Mario, emergendo da uno dei classici tubi verdi del videogioco Nintendo. A precedere la sua spettacolare entrata in scena, un video ritraente gli atleti nipponici accompagnati da Doreamon, Capitan Tsubasa e altre icone pop del Giappone.
Tokyo 2020 è stata in effetti una manifestazione ricca di omaggi e citazioni agli anime e ai manga, anche tra gli atleti italiani. Ricordiamo Massimo Stano che, alla vittoria della medaglia d'oro nella marcia, ha mimato la posa di quando Luffy, il protagonista del manga piratesco One Piece, attiva la modalità Gear Third. Il team di ciclismo, invece, si è lasciato immortalare in foto come la squadra Ginyu di Dragon Ball, opera del compianto Akira Toriyama, dopo aver vinto l'oro. Tra i membri della squadra c’era pure Filippo Ganna, che alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha vinto l'argento nella cronometro di ciclismo su strada.
Passando ad altri esempi internazionali, è il caso di ricordare il team di ginnastica ritmica dell’Uzbekistan, che ha performato con divise ispirate a Sailor Moon, la combattente della Luna accompagnata dalle guerriere Sailors, creata dalla mangaka Naoko Takeuchi. Con il lanciatore di pesi americano Payton Otterdahl si ritorna invece alla ciurma di One Piece, dato che ha reso omaggio al manga di Eiichiro Oda eseguendo la posa "Super" di Franky, con frase del personaggio annessa, prima dell'ingresso in campo.
A Tokyo 2020 non sono mancate nemmeno ispirazioni musicali: la ginnasta messicana Alexa Moreno ha eseguito la sua routine al corpo libero sulla colonna sonora di Demon Slayer, popolare manga, da cui è stato tratto l’omonimo anime di successo, incentrato sulla caccia ai demoni. Insomma, Tokyo 2020 è stato un susseguirsi di tributi per celebrare personaggi tenaci e combattivi nel loro Paese natale.