I licenziamenti di Facebook arrivano anche in Italia: cosa sta succedendo nella sede di Milano
La valanga di licenziamenti è arrivata anche in Italia. Ieri Meta ha tagliato il 13% di tutta la sua forza lavoro. Un totale di 11.000 dipendenti su circa 87.000 sparsi in tutto il mondo. La maggior parte dei dipendenti di Meta si trovano negli Stati Uniti, la sede centrale è a Menlo Park. Esistono però anche delle sedi nazionali aperte nei Paesi dove la presenza, e gli interessi, delle piattaforme sono più consistenti. Fra questi Paesi c’è anche l’Italia e quindi era solo questione di tempo prima che i licenziamenti decisi di Meta arrivassero anche qui.
La lettera di Luca Colombo, country manager di Meta in Italia, è arrivata a poche ore dall’annuncio di Mark Zuckerberg. Nel pomeriggio di ieri i dipendenti della sede di Piazza Missori a Milano erano già a conoscenza degli effetti del piano di esuberi: 22 licenziamenti a fronte di 127 dipendenti. A confermarlo a Fanpage.it è una fonte dei sindacati. Meta non ha perso tempo e ha subito informato della sua decisione tutte le realtà interessate, da regione Lombardia al Ministero del Lavoro, passando per Ispettorato e sindacati.
I settori coinvolti nel taglio dei dipendenti
I dettagli non sono ancora stati resi noti. L’azienda dovrebbe incontrare i sindacati il prossimo 15 novembre. Da quel momento ci saranno più dettagli sul piano per l’esubero. Dalle prime osservazione sembra però che l’operazione per “snellire l’azienda” decisa da Zuckerberg abbia coinvolto tuti i team che lavorano a Meta Italia.
I settori colpiti dall’ondata di licenziamenti sono sei. Dalle prime informazioni parliamo delle aree meno centrali nello sviluppo del prodotto. La filiale italiana infatti non si occupa di sviluppo delle piattaforme ma di pubblicità, comunicazione, traduzione e gestione delle campagne pubblicitarie. Questa è la prima volta che i sindacati lavorano con Meta. Nell’azienda, come per altre filiali italiane delle Big Tech, non c’è mai stata una rappresentanza sindacale.
Il percorso per chiudere le posizioni di Meta
Negli Stati Uniti i termini del licenziamento sono stati chiari: una buonuscita di 16 settimane a cui si aggiungono due settimane per ogni anno di lavoro in azienda. Oltre a questo si sommano anche sei mesi di assistenza sanitaria garantita e una serie di incontri con esperti del lavoro per provare a trovare una nuova posizione in altre aziende. Non solo. I dipendenti che senza lavoro rischiano anche di prendere il visto (persone che si sono sostate apposta per Meta) verrano guidati per capire come fare a risolvere i loro problemi dal punto di vista burocratico.
In Italia non è ancora chiaro cosa succederà ai dipendenti. Adesso si aprirà una prima fase di contrattazione di 75 giorni, se verrà trovata una soluzione entro questo termine il percorso verso il licenziamento si sarà già concluso. Se invece non verrà trovato un accordo, l’azienda avrà a disposizione altri 120 giorni per licenziare i dipendenti. A questo punto i lavoratori, se lo ritengono necessario, potranno impugnare il licenziamento.