I dubbi su un docufilm di Netflix: secondo alcuni indizi avrebbe usato immagini generate dall’IA
Nel momento stesso in cui sono spuntate le prime immagini generate con l'IA (intelligenza artificiale) è stato evidente a tutti che potevano diventare un problema. Per il loro potere di distorcere la realtà, confondere i fatti, riscrivere la Storia. Ricordiamo tutti le foto di Donald Trump arrestato dalla polizia o di Vladimir Putin in ginocchio davanti a Xi Jinping. In quei casi è stato abbastanza facile capire che si trattava di falsi, ma l'IA può essere utilizzata anche in modo più subdolo e meno evidente.
È quello che avrebbero fatto i produttori di un nuovo docu-film appena sbarcato su Netflix. Stiamo parlando di "What Jennifer Did", il documentario sulla storia di Jennifer Pan, una ragazza canadese accusata di aver ucciso la madre e di aver tentato di fare lo stesso con il padre nel 2010. La donna ora sta scontando la pena in carcere e dovrebbe aver diritto alla libertà condizionale solo intorno al 2040, come spiega il sito Futurism. In diversi momenti del film Netflix ci sarebbero delle immagini chiaramente generate con IA.
Come sono state smascherate le immagini create con l'IA in What Jennifer Did
Come vi abbiamo spiegato qui, ci sono alcuni "trucchi" che permettono nella maggior parte dei casi di riconoscere le immagini create con l'IA. Bisogna soprattutto fare attenzione ai dettagli: le dita o le orecchie dei soggetti, eventuali accessori come occhiali o orecchini, ma anche oggetti o elementi sullo sfondo, soprattutto se sono presenti scritte: è proprio nel ricreare questi elementi che l'IA tende a inciampare, rendendo evidente la natura fittizia delle immagini.
Occhio ai dettagli: dita e orecchie "aliene"
Sono proprio questi dettagli infatti ad aver "smascherato" Netflix, che sembra abbia utilizzato l'IA per creare nuove immagini a partire da quelle di Jennifer Pan adolescente di cui era in possesso. Intorno al minuto 28 c'è un frame in cui le orecchie della ragazza appaiono deformi, così come i suoi denti.
In un'altra immagine, poco dopo, le prove dell'uso dell'IA si ritrovano nei tratti somatici di lei e nei dettagli che compongono lo sfondo. Ad esempio, il pollice della ragazza sembra fondersi con il palmo della mano sinistra, le dita della destra sono eccessivamente lunghe, la spalla è stranamente sporgente. Poi sullo sfondo, dietro di lei, sono presenti delle foto affisse a un armadio i cui soggetti sono praticamente irriconoscibili: immagini sfocate e oggetti senza forma.
Il problema delle immagini generate con IA in un documentario
In realtà, non è la prima volta che i programmi di generazione di immagini attraverso l'IA – come Midjourney o Copilot – vengono utilizzati nei cinema. Ad esempio la casa di produzione HBO si è servita dell'intelligenza artificiale per creare il set di una scena della serie "True Detective". Anche in quel caso, la cosa è venuta fuori quasi subito: a "tradire" i produttori della serie sono stati alcuni bizzarri poster con scritte in una lingua inesistente e sagome di figure umane dai tratti alieni. Un chiaro segno che le immagini erano state create con l'intelligenza artificiale.
C'è pero una differenza rilevante tra questi due casi, che sta attirando su Netflix molte critiche: nel caso di "What Jennifer Did" l'IA non è stata utilizzata in una storia inventata, ma in una documentario che ricostruisce un fatto di cronaca nera realmente accaduto e che ha portato alla morte di una persona. Non solo, lo stesso soggetto dei frame incriminati, ovvero Jennifer Pan, non è un personaggio di fantasia, ma una persona reale e ancora in vita.