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I dipendenti di Facebook ora si chiamano “Metamates”

Una rivoluzione interna, volta a promuovere un vero e proprio rebranding. “Adesso siamo una società distribuita. Abbiamo una comunità globale e un impatto di ampia portata. Siamo un’azienda del metaverso, che costruisce il futuro della connessione social”, ha detto Zuckerbeg.
A cura di Lorena Rao
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Meta presenta nuovi valori aziendali e un nuovo nome per i suoi dipendenti. La notizia arriva da Mark Zuckerberg stesso, in occasione di una riunione con lo staff, trasmessa anche in streaming in realtà virtuale tramite Horizon Venues. Tanti i cambiamenti in arrivo, a partire dal nome dei dipendenti, che adesso si chiamano "Metamates". L'idea nasce da Douglas Hofstadter, studioso di scienze cognitive, fisica e letteratura comparata, consultato da Meta.

Il particolare nome fa parte anche del nuovo slogan, che recita: "Meta, Metamates, Me". Il Chief Technology Officer, Andrew Bosworth, ha dichiarato su Twitter che lo slogan di Meta si ispira a una frase del mondo navale diffusa su Instragram, ossia:  "Ship, Shipmates, Self". Alex Heath, giornalista di The Verge, riassume poi su Twitter i nuovi valori aziendali di Meta, che sono:

  • "muoviti velocemente" diventa "muoviti velocemente insieme"
  • "sii audace" sostituito con "costruisci cose fantastiche"
  • "attenzione all'impatto a lungo termine"

Una rivoluzione interna, volta a promuovere un vero e proprio rebranding. Da quando Facebook è stato fondato nel 2007, molte cose sono cambiate. "Adesso siamo una società distribuita. Abbiamo una comunità globale e un impatto di ampia portata. Siamo un'azienda del metaverso, che costruisce il futuro della connessione social", ha detto Zuckerbeg. "Ora è il momento giusto per aggiornare i nostri valori e il nostro sistema operativo culturale". Esperti del settore vedono questo rebranding come un tentativo per arginare i danni all'immagine di Facebook. Non a caso, cambia pure il nome del "News Feed", adesso noto solo come "Feed", per togliere al social la connotazione di spazio politico, dove le esternazioni più estreme vengono premiate dall'algoritmo.

Al momento Meta si trova in una fase delicata con diversi protagonisti politici. In primis l'Unione Europea, che grazie alle sue attente regole sulla privacy, priva i social di Zuckerberg dei dati degli utenti europei nei server americani. Cosa che non piace affatto a Meta. Vi è poi il Texas, in causa con la società per il riconoscimento facciale usato impropriamente. Giusto ieri, Meta ha risolto un'azione legale collettiva decennale sull'uso dei cookie dal 2010 al 2011, che permetteva il tracciamenti degli utenti che se disconnessi. In generale, in questi ultimi anni, i social del nuovo ecosistema Meta sono stati accusati di disinformazione, di violazione della privacy e di tracciamento dei dati. Ciò spiega l'interessa di Mark Zuckerberg di ripulire l'immagine della propria azienda agli occhi di investitori, utenti e politica, soprattutto viste le sue ambizioni per il futuro con il metaverso.

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