I conti della Fenice Srl di Chiara Ferragni: perché ora si parla di rosso e aumento del capitale
Fenice Srl è l’ammiraglia della rete di imprese di Chiara Ferragni. È la società che gestisce il marchio Chiara Ferragni Brand, quello che vende decine di prodotti con il logo di Chiara Ferragni e soprattutto quello che collabora con le altre aziende per linee temporanee. Fenice Srl è stata protagonista del Caso Pandoro, un caso per cui ora Chiara Ferragni è stata rinviata a giudizio. Ora per questa azienda si parla di conti in rosso e aumento di capitale. Ma perché?
Partiamo dai dati che abbiamo. L’ultima visura camerale disponibile di Fenice Srl restituisce l’immagine di un’azienda in salute. Anzi, una cash cow in grado di generare ricavi per 14,2 milioni di euro e utili per 3,4 milioni di euro. Il problema è che gli ultimi bilanci disponibili risalgono al 2022. Quelli del 2023 non sono ancora stati depositati.
I dubbi sul nuovo bilancio di Fenice
Il 2022 è stato un anno raggiante per Chiara Ferragni. I problemi sono emersi tutti nel 2023. Prima il Festival di Sanremo e le tensioni con Fedez e poi la multa dell’Antitrust e tutto quello che è successo dopo. Per questo il bilancio del 2023 è atteso, anche se a conti fatti mostrerà solo in piccola parte l’impatto di tutti questi eventi sul brand Chiara Ferragni.
Il bilancio del 2023 dovrebbe arrivare il 15 marzo, stando almeno a quanto scrive Repubblica in un articolo firmato da Carlotta Scozzari. Già nell’ottobre scorso c’era qualche dubbio sulla sua presentazione visti i cambi all’assetto della società decisi negli ultimi mesi.
Con buona probabilità se il bilancio sarà in perdita il problema non sarà legato alle entrate mancate. Secondo Repubblica infatti Claudio Calabi, il nuovo amministratore chiamato per gestire il gruppo potrebbe aver disposto una serie di accantonamenti per far fronte alle spese legali, alle multe e ai contratti saltati nel nel 2024. Dopo tutto quello che è successo molti brand hanno scelto di chiudere le collaborazioni commerciali con Chiara Ferragni. Tra le campagne saltate all'inizio del 2023 anche una già pronta con Coca-Cola.