Hollywood vuole i cloni degli attori per i suoi film: “Scannerizzano un volto e lo usano per sempre”
Più contenuti, meno umani. Tutto il caos di Hollywood ruota intorno a questo sogno distopico dell'industria cinematografica. L'ultima proposta sul banco delle contrattazioni ha spinto anche gli attori a schierarsi contro l'uso indiscriminato dell'intelligenza artificiale. "Vogliono scansionare i nostri artisti, e la loro azienda avrà il diritto di possedere l'immagine, la loro immagine, da usare per il resto dell'eternità, in qualsiasi progetto vogliano, senza consenso e senza compenso", ha spiegato Duncan Crabtree-Ireland, a capo dello Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA), il sindacato che rappresenta 160.000 attori.
"Negli ultimi 10 anni la retribuzione è stata gravemente erosa dalla crescita dell’ecosistema dello streaming”, si legge nella nota. Poi è arrivata “la minaccia esistenziale posta dall’intelligenza artificiale”. E qui si arriva al nodo cruciale, alla proposta indecente dell'Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), l'associazione che rappresenta i principali studi di produzione e di streaming. "Abbiamo votato all'unanimità per lo sciopero", ha detto in un comunicato il sindacato degli attori. Il 30 giugno, il SAG-AFTRA e AMPTP, avevano deciso di prorogare fino al 12 luglio l’ultimo contratto che avevano siglato nel 2020, con l'obiettivo di trovare nuovi accordi. Il termine però è di nuovo scaduto e ora Hollywood rischia una paralisi.
A fomentare l'insurrezione è stata proprio la proposta di usare l'IA per generare copie infinite degli attori e delle attrici. In poche parole dopo aver scansionato il volto e il corpo le case di produzione sarebbero in grado di animare i cloni con l'intelligenza artificiale e farli "recitare a comando", (un po' come nella prima puntata dell'ultima stagione di Black Mirror). Da un lato c'è un danno economico non indifferente per la categoria, che verrebbe pagata una sola volta per un servizio, che, come spiega Crabtree-Ireland, è potenzialmente infinto, dall'altro c'è invece il tema del consenso. Dal momento in cui viene effettuala la scansione, infatti, l'attore perderebbe il potere sulla sua stessa immagine. Il suo volto, per esempio, potrebbe essere utilizzato in film che sono in contrasto con i suoi valori, o ai quali preferirebbe non essere associato. Non solo. La proposta è stata pensata per le comparse, non per le star, eppure se un attore secondario diventasse famoso, la produzione che ha acquisito il suo scanner potrebbe comunque lucrare sulla sua immagine senza dover chiedere i diritti o dare un compenso. Da qui, la richiesta principale: tutti gli attori e tutti i performer “si meritano un contratto che li protegga dallo sfruttamento della loro identità e del loro talento senza consenso”.
Lo sciopero contro l'intelligenza artificiale
L'intelligenza artificiale è già entrata negli studi di Hollywood, basta pensare all'ultimo Indiana Jones. Grazie all'IA Harrison Ford è ringiovanito di 40 anni. Non solo, alcuni attori si sono già lamentati perché determinati contratti includono già la possibilità di scannerizzare e riutilizzare la loro immagine. Per opporsi all'ingresso indiscriminato dell'IA nell'industria cinematografica diverse produzioni hanno sospeso il loro lavoro, tra queste, l'ultima stagione di Stranger Things e Tron: Ares. Anche Meryl Streep si è schierata a favore dello sciopero: “Questo non è il momento di incontrasi a metà strada, e non è una esagerazione dire che gli occhi della storia ci stanno guardando". Ha poi aggiunto: “Siamo pronti allo sciopero se necessario”. La presidente del SAG-AFTR, Fran Drescher, ha sottolineato : "Questo è un momento della storia, un momento di verità: se non teniamo duro ora, saremo tutti nei guai. Stiamo tutti rischiando di essere sostituiti da macchine".