“Guardate tutti la mia ex nuda”: tutta la storia dietro ai QR Code trovati nelle strade di Roma

"Guardate tutti quella stronza della mia ex nuda!" poi un QR Code. Nient'altro, i volantini della campagna "Sei Complice", ideata da un gruppo di studentesse del corso di Design della Comunicazione dello Ied di Roma si presentano così, poche parole nere su un foglio bianco. Sembrano fatti quasi di fretta, probabilmente per essere ancora più credibili. D'altronde, il revenge porn, ovvero la condivisione di foto o video senza il consenso della persona ripresa, è un fenomeno in costante crescita di cui nella maggior parte dei casi sono le donne a essere vittime.
È però nel momento in cui si scansiona il QR Code che si scopre la vera natura di quel volantino: si apre un video amatoriale in cui appare una ragazza seduta su un letto che sembra essere sul punto di spogliarsi mentre una voce maschile con fare manipolatorio la incita "Spogliati, inizia dalla maglietta". Poi, improvvisamente, la camera si volta verso l'altra parte dell'obiettivo e inquadra il ragazzo: "Che c***o volevi fare? Volevi davvero guardarla nuda senza il suo consenso? Condividere materiale pornografico senza il consenso dell'alte è reato e chi guarda non è un spettatore innocente. Se guardi sei complice".
Dall'idea di cinque studentesse
La campagna "Sei Complice" è nata dall'idea di cinque studentesse dello Ied di Roma, Clara Vella, Gaia Parmigiani, Martina Martucci, Pamela Marcelli e Carlotta Ardu per sensibilizzare su un problema di cui ancora si parla troppo poco. Il loro obiettivo è – scrivono sul sito della campagna – è "parlare a chi guarda e fruisce dei contenuti di revenge porn. Tutti si concentrano sulle vittime, ma nessuno punta il dito sul chi alimenta il sistema. Vogliamo interrompere l'indifferenza, generare disagio e trasformare la curiosità in consapevolezza. A tutti diciamo una cosa sola: se guardi, se complice".
A Fanpage.it Clara Vella ci ha spiegato come è nata la loro campagna: "Sei Complice nasce da un'esperienza personale, perché una di noi è stata vittima in prima persona di revenge porn, ma soprattutto pensavamo fosse importante parlare di questa specifica forma di violenza sulle donne di cui ancora non si parla abbastanza, in un momento in cui la violenza di genere è un problema quotidiano. Ma soprattutto il nostro obiettivo era parlare non alle vittime – come si tende a fare ancora troppo spesso – na abbiamo scelto questa modalità provocatoria per rivolgerci direttamente a chi guarda perché è complice e parte del sistema. In fondo il revenge porn non esisterebbe se non ci fosse chi guarda contenuti di questo genere".
Secondo i dati indicati dalle creatrici del progetto, a fronte di milioni di vittime solo negli ultimi anni in Italia, 14 milioni sono coloro che hanno visualizzato questo tipo di contenuti, ma è soprattutto un dato a rendere evidente come il progetto "Sei Complice" abbia sollevato un tema davvero esistente e probabilmente radicalizzato: l'84% di chi ha ricevuto e ricondiviso questi contenuti, sarebbe pronto a rifarlo in futuro.
Un esempio di guerilla marketing di successo
Andrea Natella è il docente dello Ied che ha tenuto il corso dello Ied Metodologia Progettuale della Comunicazione Visiva, per il quale le cinque studentesse hanno realizzato il progetto. A Fanpage.it, Natella ha spiegato come la campagna "Sei Complice" dal punto di vista comunicativo rappresenti un esempio di guerrilla marketing – ovvero quella strategia di marketing che punta su un tipo di comunicazione non convenzionale – utilizzato per sensibilizzare su un tema sociale.
"Il guerrilla marketing – spiega Natella – esiste ormai da venti anni, ma continua a produrre costantemente qualcosa di nuovo, ogni qualvolta la creatività supera ciò che che è stato fatto diciamo il giorno prima da altri. Gli esiti di questo approccio di comunicazione non convenzionale sono molteplici, quello che è successo con "Sei Complice" è uno dei dei possibili. I risultati dimostrano che il progetto ha funzionato bene e provano che le ragazze hanno identificato una modalità nuova, inattesa, di grande attenzione e grande capacità di spiazzamento, che parla direttamente al target a rischio, in questo caso i fruitori dei contenuti pornografici non autorizzati".