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Intelligenza artificiale (IA)

Guadagna 10 milioni di dollari con canzoni create con l’IA: ora rischia 40 anni di carcere

Smith prima ha creato migliaia di account streaming falsi registrati con indirizzi mail acquistati online, poi ha realizzato un software per riprodurre in streaming la sua musica in loop da diversi computer.
A cura di Elisabetta Rosso
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Per sette anni Michael Smith ha creato canzoni guadagnando 10 milioni di dollari. A parte i soldi, però, era tutto finto. Ha utilizzato l'intelligenza artificiale per generare centinaia di migliaia di canzoni false e di finte band, poi le ha pubblicate su servizi di streaming dove sono state riprodotte a ripetizione da bot che hanno gonfiato gli ascolti. L'uomo, 52 anni, residente nella Carolina del Nord, è stato arrestato, in un comunicato stampa il Dipartimento di Giustizia ha spiegato che è accusato di riciclaggio di denaro e frode telematica, rischia una pena massima di 20 anni per ogni capo d'imputazione.

Secondo le accuse, tra i presunti artisti fake compaiono "Callous Post", "Calorie Screams" e "Calvinistic Dust" che hanno prodotto brani come "Zygotic Washstands", "Zymotechnical" e "Zygophyllum" e avuto un grande successo su Amazon Music, Apple Music e Spotify. "Smith ha rubato milioni di royalties che avrebbero dovuto essere pagate a musicisti, cantautori e altri detentori di diritti le cui canzoni erano state legittimamente trasmesse in streaming", ha spiegato Damian Williams, procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York.

Il suo era uno schema ben rodato. Smith prima ha creato migliaia di account streaming falsi registrati con indirizzi mail acquistati online, poi ha realizzato un software per riprodurre in streaming la sua musica in loop da diversi computer, in questo modo sembrava che gli ascoltatori si sintonizzassero da luoghi diversi. In una mail nel 2017 Smith ha calcolato che avrebbe potuto trasmettere in streaming le sue canzoni fino a 661.440 volte al giorno. A quel ritmo, spiegano i procuratori, avrebbe potuto incassare royalty giornaliere per 3.307,20 dollari e fino a 1,2 milioni di dollari in un anno.

"Dobbiamo procurarci un SACCO di canzoni in fretta", ha anche scritto Smith ai suoi presunti complici alla fine del 2018, "per far sì che tutto questo funzioni eludendo le politiche antifrode che tutti questi tizi stanno usando adesso". Le canzoni sono state fornite da una società di musica IA che non viene citata nella causa.

Smith, spiegano i procuratori, ha mentito alle società di distribuzione musicale. Nell'ottobre 2018, quando è stato informato di "diverse segnalazioni di abuso di streaming" , secondo le accuse, Smith avrebbe risposto con una smentita: "Questo è assolutamente sbagliato e folle!", ha detto. "Non c'è assolutamente nessuna frode in corso! Come posso fare ricorso?"

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