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Intelligenza artificiale (IA)

Google rilascia Bard, l’intelligenza artificiale per distruggere ChatGPT

Il software è disponibile in Gran Bretagna e negli Usa. Sarà complementare a Google Search, non è ancora pronto per essere un motore di ricerca indipendente.
A cura di Elisabetta Rosso
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Tieni vicino i nemici, ancora di più i nemici. Google lo sa, e infatti ha deciso di integrare l’unica tecnologia che potrebbe davvero mettere in discussione il suo primato fino ad ora indiscusso. Ha rilasciato oggi il chatbot Bard, al momento è disponibile in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, poi, come hanno spiegato i dirigenti, l’accesso verrà esteso in altre lingue e Paesi. Il software sfrutta intelligenza artificiale per rispondere a ogni domanda posta dagli utenti, questo vuol dire che nel prossimo futuro al posto di digitare un quesito nella barra di ricerca Google potremmo chiedere direttamente a un chatbot. Il vantaggio? Semplice, avere risposte mirate alle domande senza doverle costruire incrociando ricerche sul web.

Google ha però avviato Bard come pagina web a sé stante, ha preferito non integrarla nel motore di ricerca, che è la sua attività più redditizia. Ha imparato guardando i flop degli altri, l’intelligenza artificiale è sorprendente ma sbaglia ancora e non sempre è affidabile, proprio per questo integrandola avrebbe messo a rischio la sua solida attività di ricerca. D’altro canto l’azienda non poteva rimanere indietro nella corsa all’IA, la nuova gallina dalle uova d’oro delle Big Tech, e infatti nonostante un lieve ritardo riesce a mettersi in pari con l’altro grande concorrente: ChatGPT di OpenAI, che Microsoft ha integrato nel suo motore di ricerca Bing.

A cosa servirà Bard?

I dirigenti di Google hanno presentato Bard come uno strumento per redigere “e-mail e poesie e offrire indicazioni su come coinvolgere i bambini in nuovi hobby come la pesca con la mosca”. L’azienda ha anche detto che sarà curiosa di vedere come gli utenti utilizzeranno la tecnologia. Ha scelto chiaramente di non assimilare l’attività di ricerca quella del chatbot, che non è ancora pronto per fornire informazioni affidabili. "Pensiamo a Bard come complementare a Google Search", hanno spiegato. "Vogliamo essere audaci nel modo in cui innoviamo con questa tecnologia, oltre ad essere responsabili". Google ha anche sottolineato che l'intelligenza artificiale sta arrivando sulle sue app come Documenti e Fogli con un servizio a pagamento. La tecnologia sarà anche in vendita per le aziende e sviluppatori di software che desiderano creare i propri chatbot o potenziare nuove applicazioni. Non solo, Google ha riferito al New York Times che introdurrà nuovi prodotti e funzionalità AI, per fare shopping, creare immagini o personalizzare video.

Bard si basa su un modello di linguaggio di grandi dimensioni, o LLM, è addestrato su centinaia di terabyte di testo, in poche parole quasi ogni cosa pubblicata on line. Per questo riesce a interagire con gli utenti in modo sorprendentemente umano. "Bard cerca di combinare l'ampiezza della conoscenza del mondo con la potenza, l'intelligenza e la creatività dei nostri grandi modelli linguistici", aveva spiegato Sundar Pichai, amministratore delegato di Google, durante la presentazione. "Attinge informazioni dal web per fornire risposte fresche e di alta qualità". Ecco nella parola “fresche” c’è il grande punto di forza di Bard, che di riflesso è proprio la falla di ChatGPT, la capacità di fornire notizie aggiornate. Il chatbot di Open Ai sta però marciando veloce, e infatti la società ha presentato a marzo GPT-4, la nuova versione dell’intelligenza artificiale ChatGPT.

La corsa di Google e la sfida con ChatGPT

Due mesi dopo il lancio di ChatGPT è arrivato Bard. Tutto è stato fatto molto di fretta, il chatbot è stato presentato tagliando l’iter classico di grandi annunci e lunghe campagne pubblicitarie. La sua apparizione un po’ improvvisa sembra essere un inequivocabile codice rosso per correre ai ripari mentre tutti applaudivano entusiasti ChatGPT. Google infatti ha spronato il team dell'azienda, soprattutto i ricercatori specializzati nello studio della sicurezza dell'intelligenza artificiale, per accelerare l'uscita di Bard. "Siamo in un momento singolare", ha spiegato al New York Times Chirag Dekate, analista presso la società di ricerca tecnologica Gartner. ChatGPT  sta cambiando l’immaginario pubblico:"Ora che la domanda del mercato è cambiata, anche l'approccio di Google è cambiato".

"È importante che Google inizi a giocare in questo spazio perché è qui che il mondo è diretto", ha sottolineato Adrian Aoun, ex direttore dei progetti speciali di Google. Ma il passaggio ai chatbot potrebbe aiutare a ribaltare un modello di business basato sulla pubblicità, ha affermato Aoun, che ora è l'amministratore delegato della start-up sanitaria Forward. In realtà Bard era partito male, durante la presentazione infatti aveva sbagliato una domanda sul James Webb Telescope, ora sta aggiustando il tiro ma il team è ben consapevole che il chatbot può ancora inciampare in pregiudizi per esempio sulel donne o le persone di colore. “Siamo ben consapevoli dei problemi, dobbiamo portarlo sul mercato in modo responsabile", ha affermato Eli Collins, vicepresidente per la ricerca di Google. "Allo stesso tempo, vediamo tutta l'eccitazione nel settore e l'entusiasmo di tutte le persone che utilizzano l'IA generativa".

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