Gli strip club di Miami crollano insieme a FTX: “I milionari cripto erano i nostri migliori clienti”
C’è un filo sottile che collega il crollo dell’impero delle criptovalute ai nightclub di Miami con le piste quasi vuote. La nuova classe di giovanissimi cripto milionari inebriati dal successo istantaneo ora è caduta in miseria, interrompendo tutto d’un colpo una vita di eccessi costosissimi che andavano a rimpolpare le tasche dei club di Ocean Drive.
Tutto il mondo delle cripto che macinava guadagni facili riversava poi i soldi in champagne dentro vasche da bagno, serate da un milione di dollari, ville lussosissime affittate per proiettare un film ogni tanto. I portafogli crittografici sembravano senza fondo. “Ora però tutti i clienti abituali dell'industria delle criptovalute sono completamente scomparsi”, spiega al Financial Times Andrea Vimercati, ex direttore di Groot Hospitality, che gestisce alcuni dei night club più alla moda tra cui Liv, Story e Swan. E con loro tutti i soldi che hanno ubriacato Miami per un anno e poco più.
L'ascesa delle cripto
È iniziato tutto all’improvviso, le criptovalute crescono, il prezzo dei bitcoin vola a 60.000 dollari. Il mercato sforna nuovi talenti che si ritrovano pieni di soldi da spendere. La cerchia dei nuovi ricchi sceglie Miami come epicentro. A inizio pandemia dirigenti tecnologici, gestori di hedge fund, e trader professionisti si muovono in massa verso la Florida, e la capitale diventa una Silicon Valley delle cripto, complici le tasse basse e le restrizioni Covid-19 più morbide che nel resto degli Stati Uniti.
Il periodo d’oro dei night scatta durante la primavera 2021, i locali diventano il covo prescelto dei nuovi ricconi che nessuno conosce. “Facevano parte di una nuova fascia demografica erano per il 95 per cento uomini, giovani con una sorta di stile nerd", racconta Vimercati. "Di punto in bianco, tutti questi ragazzi delle criptovalute sono arrivati a Miami e hanno cominciato a spendere un sacco di soldi, una quantità folle di denaro".
Gli scontrini da 24 bottiglie di champagne
“Volevano dimostrare di non avere limiti”, spiega Vimercati. “Ordinavano 12 o 24 bottiglie dello champagne più costoso e si facevano la doccia senza nemmeno bere”. Assoldavano compagnie di trapezisti, spettacoli di burlesque, per ostentare quella loro ricchezza con feste sontuose. Tutto veniva pagato in criptovalute. E infatti E11Even, uno dei night più famosi di Miami ha iniziato ad accettare pagamenti in criptovaluta a inizio 2021. L'anno scorso il club ha guadagnato 6 milioni di dollari in trasazioni cripto, negli ultimi tre mesi la stessa voce nel registro delle entrate ha fatto meno di 10.000 dollari. "Un mostro, un enorme calo", ha detto Gino LoPinto, partner operativo del club.
Le criptovalute hanno invaso tutta la scena del lusso di Miami. “Hanno comprato grandi case per più di 25 milioni di dollari, hanno affittato grandi yacht , avevano soldi e li spendevano generosamente", ha dichiarato a FT Brett Harris, direttore esecutivo delle vendite di lusso presso la società immobiliare Douglas Elliman. "Stavano comprando grandi case, senza finanziamenti, convertendo bitcoin in contanti per comprare". A volte le acquistavano solo per proiettare film o ospitare spettacoli. "È stata la vendetta dei nerd", ha detto Harris.
Come tutto finisce
A marzo 2021, FTX, l’ex impero delle cripto, aveva pagato 135 milioni di dollari per mettere il proprio nome sopra l’arena della squadra di basket Miami Heat. Poco più di un anno dopo è crollato rovinosamente sconvolgendo il mercato. La bancarotta del terzo maggiore exchange del mondo ha trascinato verso il baratro moltissime altre realtà. Hanno dichiarato fallimento Voyager Digital Holding, Celsius Network, Three Arrows Capital.
Le criptovalute hanno perso valore e le tasche dei nuovi ricchi, come si erano riempite, si sono svuotate tutto d’un colpo. I proprietari di nightclub di Miami hanno lottato con il crollo delle vendite, e i locali semi vuoti. C’è chi spera che sia solo un momento, non sarebbe nemmeno il primo, vista la volatilità del mercato. C’è anche chi teme che la classe dei giovani nerd sia persa per sempre, “non pensiamo che torneranno”, ha detto Vimercati.
L'effetto domino innescato dal crollo di FTX ormai è cominciato e nelle ultime ora è stata anche registrata anche la prima vittima. BlockFi, società di prestito di criptovalute, ha dichiarato la bancarotta. Insieme all'istanza di fallimento sono cominciati anche i primi licenziamenti, secondo il magazine specializzato Decrypt a gran parte dei lavoratori è già stato chiesto di lasciare il proprio posto.