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“Gli Stati Uniti tradiscono la libertà di parola”, i creator si stanno ribellando al ban di TikTok

Nel Montana il governatore ha deciso di vietare l’app di ByteDance su ogni App Store. Da mesi è in corso una guerra contro il social accusato di fornire i dati degli utenti americani a Pechino.
A cura di Elisabetta Rosso
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La controffensiva era scontata. D'altronde vietare il social più popolare al mondo in un intero Stato non è cosa da poco. Il Montana ha deciso di bandire TikTok, non solo dai dispositivi governativi, ma da ogni App Store impedendo così ai cittadini si scaricare la piattaforma. E così gli utenti hanno presentato una denuncia al tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto del Montana, spiegando che il divieto viola il Primo Emendamento. "Il Montana non può vietare ai suoi residenti di visualizzare o postare su TikTok più di quanto potrebbe vietare il Wall Street Journal a causa di chi lo possiede o delle idee che pubblica", scrivono nella denuncia.

È stata presentata da cinque creator di TikTok, nel gruppo c'è una piccola azienda di costumi da bagno, un mandriano e un ex sergente della marina. Una squadra eterogenea che mostra benissimo come il social sia sia modellato in base alle esigenze degli utenti negli ultimi anni, diventando la vetrina perfetta tanto per un influencer di moda quanto per un allevatore di pecore e mucche. Oltre al tema della libertà gli utenti temono infatti che il blocco li penalizzi professionalmente.

La guerra degli Stati Uniti a TikTok

Nello Stato del Montana il governatore Greg Gianforte del Partito Repubblicano ha approvato un disegno di legge che di fatto rende TikTok illegale in tutto lo Stato, non si potrà più trovare l’app nei Google Play Store o nell’App Store. Il divieto dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio, dietro alla scelta del Montana ci sono le accuse di spionaggio mosse a TikTok dagli Stati Uniti.  Sono mesi che preparano il terreno accusando l’app di ByteDance di spiare e raccogliere i dati degli utenti per conto di Pechino. Shou Zi Chew, Ceo di TikTok, ha dovuto presentarsi a Washington, davanti ai membri del Congresso per rispondere a una serie di domande sulla sicurezza di TikTok. E già il 14 dicembre, il Senato aveva approvato un disegno di legge, il No TikTok on Government Devices Act per impedire ai dipendenti federali di utilizzare il social sui dispositivi del governo.

Emily Flower, portavoce del procuratore generale del Montana Austin Knudsen, ha dichiarato in una dichiarazione che "ci aspettavamo una sfida legale e siamo pienamente preparati a difendere la legge". Greg Gianforte infatti ha spiegato che l'app è un rischio per la privacy: “Questo disegno di legge promuoverà la nostra priorità condivisa per proteggere i montanesi dalla sorveglianza del Partito comunista cinese”.

Le critiche alla legge del Montana

Il portavoce di TikTok ha spiegato a Fanpage.it che la scelta di Gianforte viola il Primo Emendamento, che garantisce negli Stati Uniti una serie di libertà fondamentali: "Il governatore Gianforte ha approvato una legge che viola i diritti del Primo Emendamento dei cittadini del Montana, vietando illegalmente TikTok, una piattaforma che offre vantaggi a centinaia di migliaia di persone in tutto lo Stato. Vogliamo rassicurare i cittadini del Montana che possono continuare a usare TikTok per esprimersi, guadagnarsi da vivere e entrare in contatto con la community, mentre continuiamo a lavorare per difendere i diritti dei nostri utenti all'interno e all'esterno del Montana". Anche gli utenti di TikTok che hanno fatto causa si sono appellati al Primo Emendamento spiegando che il divieto è incostituzionale, e lede la libertà delle persone. Non solo, il divieto riduce anche i poteri del governo federale ai sensi dell'International Emergency Economic Powers Act, la legge federale degli Stati Uniti per regolare il commercio internazionale durante una fase di emergenza.

C’è anche un problema tecnico, il disegno di legge chiede di bloccare sugli app store TikTok, ma per l’architettura digitale sarebbe impossibile vietare solo in un Paese il social e invece consentire di scaricarlo in un’altra area geografica. TikTok ha poi detto che "continuerà a lottare per gli utenti e i creatori nel Montana i cui mezzi di sussistenza e i diritti sono minacciati dal governo". La stessa azienda ha incoraggiato negli ultimi mesi gli utenti a denunciare il disegno di legge. Prima dell'udienza a Chew aveva spinto i sostenitori a presentarsi davanti al Congresso per sostenere il Ceo di TikTok.

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