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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Gli influencer israeliani prendono in giro i palestinesi su TikTok? Cosa sappiamo su questo trend

Alcuni ballano, imitando goffamente i palestinesi. Altri si cospargono di ketchup e farina per simulare i danni di un bombardamento. C’è poi chi accende e spegne la luce, alludendo al fatto che ci sono migliaia di persone che in questo momento non possono più accedere alla correne elettrica. Abbiamo verificato i video che si trovano sui social su questo trend.
A cura di Valerio Berra
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C’è una sequenza di video che sta diventando virale sui social. È un montaggio di clip, serrate e unite una dopo l’altra. Si vedono delle persone travestite. Hanno le sopracciglia unite da un segno nero. I denti oscurati. Un velo attorno alla testa. Alcuni si truccano, si gettano farina e ketchup addosso come se fossero dei feriti fra le macerie. Altri ballano in maniera goffa. I video sono stati pubblicati anche dagli account inglesi di Al Jazeera, l’emittente dell'emiro del Qatar. Secondo Al Jazeera i video arrivano da un nuovo trend che si sta diffondendo tra i social di Israele. Gli utenti si travestano da palestinesi e ballano mentre li prendono in giro. In alcuni casi ci sono intere famiglie che recitano.

Le tracce dei video contro Israele

Come successo altre volte in questo conflitto, non è semplice capire cosa c’è di vero in questo trend. Dopo aver visto tutti i montaggi che circolano abbiamo verificato l’autenticità dei video controllando i profili TikTok da cui sono stati pubblicati. Molto spesso non si tratta di account riconducibili a creator affermati. Sono profili con qualche migliaio di like. Non solo. I video originali non sembra siano diventati virali, complici anche tutti i filtri sulla guerra impostati dai social in questa fase.

Alcuni profili sono diventati privati e non accettano facilmente dei follower. Altri invece si sono limitati a oscurare questi contenuti. Qualcosa però si trova ancora, soprattuto nei profili più piccoli. Nei video che abbiamo verificato lo spazio riservato ai commenti è pieno di insulti, spesso dai toni antisemiti e con richiami all’Olocausto. “Rifate questo video con dei pigiama a righe!”.

La storia dell’attore Matanel Laiany

C’è una storia che però è stata confermata anche dal quotidiano britannico The Guardian. Quando è iniziato l’assedio alla Striscia di Gaza l’attore israeliano Matanel Laiany ha pubblicato un Reel su Instagram per mostrare ai palestinesi quello che non potranno più avere. Davanti a suoi 84.000 follower, su TikTok ne ha 102.000, si è ripreso mentre faceva sgorgare acqua dal suo rubinetto o accendeva e spegneva le luci de suo appartamento.

La pubblicazione del Reel ha portato al blocco dell’account di Matanel Laiany, almeno per qualche giorno. Mentre scriviamo questo articolo l’account risulta di nuovo attivo. Il video è stato rimosso, anche se la sequenza di immagini si può trovare in rete senza troppa fatica. Matanel Laiany ha continuato a pubblicare contenuti in sostegno dell’esercito israeliano, compresa una gallery che una serie di immagini create dall’intelligenza artificiale.

INSTAGRAM | Un frame dal video di Matanel Laiany
INSTAGRAM | Un frame dal video di Matanel Laiany

Quella vecchia storia di Pallywood

Insieme a questi video c'è un'altra parola che sta circolando sui social negli ultimi giorni: Pallywood. Spesso declinata nella sua versione hashtag. Compare sotto le notizie più crude che riguardano la Striscia di Gaza, sotto le foto dei bambini uccisi nei bombardamenti a Gaza, sotto i grafici che mostrano la portata della distruzione o sotto le interviste dei civili che vivono in questi territori. Questo termine nasce dalla fusione tra Palestine e Hollywood e si riferisce a una teoria che accusa i palestinesi di manipolare le informazioni per portare i media dalla loro parte.

In questi giorni Pallywood è tornato ad essere utilizzato. Lo abbiamo visto soprattutto su X (fu Twitter). Ma le sue origini risalgono almeno ai primi anni 2000, all'inizio della Seconda Intifada. La formula Pallywood è stata sintetizzata a partire dal 2005, quando lo storico Richard Landes ha pubblicato un documentario intitolato Pallywood: According to Palestinian Sources. Chi lo usa di solito vuole solo deligittimare le notizie che arrivano da Gaza. Notizie che ora, con tutta la Striscia tagliata fuori da internet, sono diventate ancora più difficili da verificare.

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