Gianmarco Tamberi bloccato per i calcoli renali: come si formano e quali sono i rischi
In una domenica di ottimi risultati per l'Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024, un post di Gianmarco Tamberi ha rotto l'incantesimo: l'atleta, medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo 2021, ha raccontato sul suo account Instagram che ha dovuto rimandare il suo volo per Parigi a causa di un improvviso malore che l'ha fatto finire in ospedale. La colpa è di un calcolo renale, che gli ha causato forti dolore e febbre alte, e ora la paura – sua e nostra – è che non si rimetta in tempo per partecipare alle gare.
I calcoli renali sono piccole formazioni solide, simili a dei sassolini, che si formano all'interno dei reni, quando alcune sostanze, normalmente presenti nel nostro organismo, si accumulano creando dei cristalli che con il tempo possono compattarsi tra di loro fino a creare queste formazioni. Sebbene i calcoli non siano un problema grave, possono causare forti dolori – le coliche renali – febbre e, a volte, se non trattati in modo tempestivo, dare luogo a ulteriori complicazioni.
Come si formano i calcoli renali
I calcoli renali si formano – spiega il sito dell'Ospedale Niguarda – si formano quando i cosiddetti sali litogeni, ovvero calcio, acido urico e assolato, aumentano e si accumulano nei reni. Qui, unendosi, si compattano fino a formare queste piccole formazioni, molto simili a dei sassolini.
Si tratta di un problema piuttosto comune. Secondo il portale dell'Istituto superiore di sanità (Iss), ne soffrono circa tre uomini e due donne su venti, più o meno quindi dal 5% al 10% della popolazione. L'età in cui sono più frequenti è tra i 30 ed i 60 anni.
Tra le varie cause, oltre malattie specifiche o familiarità con questo problema, un'alimentazione, ricca di proteine, soprattutto animali, sale, zuccheri e povera di fibre, così come una scarsa idratazione, possono aumentare il rischio di calcoli e coliche.
Di cosa sono fatti i calcoli renali
Esistono diversi tipi di calcoli, sia per composizione che per dimensioni. Innanzitutto bisogna dire che all'inizio della loro formazione sono molto piccoli, quasi dei granelli di sabbia – tanto che comunemente vengono definiti "renella" – altri invece possono arrivare a essere grandi quanto una pallina da golf. Se sono piccoli, in genere sotto i 6 mm, vengono espulsi naturalmente attraverso le vie urinarie.
Per quanto riguarda la composizione, il tipo più frequente è dato dai calcoli di calcio (circa il 75%). Poi ci sono i calcoli di struvite, formati da fosfato di ammonio e magnesio, e causati spesso da un'infezione batterica, tanto da essere chiamati anche "calcoli infettivi". Altre sostanze che accumulandosi possono dare esito ai calcoli c'è l'acido urico, che si trova nell'urina, e la cistina. Tuttavia, quest'ultimi, i calcoli di cistina, sono piuttosto rari e si formano per lo più nelle persone affette da cisterina, una malattia genetica per cui il rene è incapace di riassorbile questo amminoacido chiamato cistina.
Quali sono i sintomi
Se i calcoli renali sono abbastanza piccoli, vengono normalmente espulsi attraverso le urine, anche in modo del tutto asintomatico. Tuttavia, a volte, la loro presenza può causare dolore, anche molto forte, una condizione nota come "colica renale".
Se il calcolo non riesce ad attraversare le normali vie di espulsione, oltre al dolore, che può espandersi anche nella parte bassa della schiena e nell'addome, si possono manifestare anche altri sintomi. L'Iss indica tra i più comuni:
- necessità di urinare spesso
- dolore mentre si urina
- nausea
- sangue nelle urine
Il rischio di complicazioni
A volte può succedere che il calcolo, soprattutto qualora sia piuttosto grande, può finire per ostruire l'uretere: in quel caso l'urina non riesce a essere espulsa e si accumula nel rene. Questa complicazione – spiega Iss – in termini medici viene definita "idronefrosi" e può creare condizioni favorevoli alla formazione di batteri fino al rischio di infezione.
L'infezione renale, oltre ai classici sintomi tipici della colica, può portare altri sintomi, come la febbre alta, oltre ai 38 °C, brividi, debolezza e diarrea.
Come si eliminano i calcoli renali e come curarli
Data la varietà di tipologie di calcoli possibili, la cura può essere molto diversa da caso a caso. Se il calcolo è stato espulso naturalmente, ma comunque il suo passaggio ha causato la colica renale, il dolore può essere trattato con farmaci antidolorifici specifici. Se invece è presente anche infezione, il medico potrebbe valutare la prescrizione di antibiotici.
Nel caso in cui invece il calcolo è troppo grande per poter essere espulso spontaneamente – oltre i 6-7 mm di diametro – esistono diverse tecniche, chirurgiche e non, per poterli rimuovere. Sarà il medico a decidere qual è la terapia migliore per il singolo caso.