Finisce l’era delle Big Tech? Perché nel 2022 i re della tecnologia hanno perso 433 miliardi di dollari
Una festa non può durare per sempre e infatti dopo dieci anni di isterico entusiasmo arriva il 2022, l’anno che fa tremare la terra sotto i piedi dei giganti. Le Big Tech hanno assistito alla peggiore perdita di valore nella loro breve storia. E i principi della Silicon Valley in qualche modo dovranno farci i conti. Partendo proprio dai 433 miliardi di dollari persi.
A tutti in tasca rimangono patrimoni netti a nove zeri, e prospettive future poco rassicuranti. Bezos perde 84 miliardi, Musk 132, Zuckerberg esce dalla top 10 degli uomini più ricchi e scende al 25° posto. E poi Sam Bankman-Fried che era in cima al mondo e ora è agli arresti domiciliari con i suoi genitori in California.
Mark Zuckerberg
Il giovane geniale ha perso lo smalto. Il peccato originale l’ha commesso a fine 2021, quando ha cambiato il nome della sua azienda e con grande entusiasmo ha annunciato la sua visione distopica: il Metaverso. La realtà virtuale diventa un’ossessione per Zuckerberg che sceglie di investire tutto in un mondo virtuale fatto, fino a poco tempo fa, di avatar stile Sims ma senza gambe. E mentre persevera rimanendo saldo sulla sua posizione di visionario incompreso brucia 80,7 miliardi e precipita lungo la classifica degli uomini più ricchi del mondo. Dalla 6° posizione, alla 25°.
La terra sotto i piedi di Zuckerberg trema a febbraio, quando il prezzo delle sue azioni scende di 230 miliardi in un solo giorno. Un record. Il Ceo chiede scusa e si prende tutta la responsabilità, solo a parole però. Infatti poco dopo licenzia 11.000 persone, tutte in un colpo solo. La barca però perde acqua da tutte le parti. Facebook ha sempre meno utenti, la piattaforma si è trasformata in un mausoleo digitale che arranca, e nemmeno Instagram riesce a reggere il contraccolpo di TikTok. Gli rimangono in mano, ancora per poco, 44,8 miliardi di dollari di patrimonio netto, l’azienda infatti ha previsto un ulteriore calo nel 2023.
Elon Musk
Forse basta essere l’uomo più ricco del mondo per affrontare la propria disgrazia con battute di dubbio gusto. Elon Musk alla fine sembra persino divertirsi mentre la sua reputazione cade a pezzi. Tutto inizia ad aprile quando lancia un’offerta per acquistare Twitter, e il prezzo lo sceglie in base ai numeri sacri degli amanti della marijuana. Forse era già un campanello d’allarme.
Quando la vendita comincia a prendere forma Musk si tira indietro, inizia una battaglia legale, e chiude il primo atto entrando con un lavandino nel quartier generale di Twitter. Iniziano i licenziamenti in massa, lo sfruttamento sul posto di lavoro che Musk traduce in “modalità hardcore”. Così i superstiti dormono in ufficio, sulla piattaforma viene rasa al suolo la moderazione dei contenuti, e poi reintegra Kanye West, nonostante i suoi imperdonabili commenti. Prova anche con Trump, ma l’ex presidente rifiuta. Insomma tira su un polverone che si chiude con un sondaggio autodistruttivo, Musk chiede a tutti se si deve dimettere e gli utenti dicono sì.
Tirando le somme, Elon Musk nel 2022 perde 132 miliardi di dollari di patrimonio netto. Le azioni Tesla sono scese vertiginosamente, precipitando di quasi il 70% durante tutto l'anno. Da un lato hanno risentito il calo della domanda in Cina, che ha fatto allarmare gli investitori, dall’altro è pesato l’aumento del costo delle forniture per realizzare i veicoli. A dare il colpo di grazia è poi stato il caso Twitter. Musk finisce l’anno con in tasca ancora 139 miliardi di patrimonio.
Jeff Bezos
Il grande grido di aiuto, Jeff Bezos, l’ha fatto quando ha deciso di donare 100 milioni di dollari (lo 0,8% della sua ricchezza totale) a Dolly Parton per far sì che la star country li distribuisse in opere di bene. Non contento ha anche organizzato un’intervista con la CNN per far sapere a tutti che il suo patrimonio netto sarebbe stato lasciato in beneficenza.
Sotto il manto da filantropo c’è però il capitano di industria che riduce la sua forza lavoro e cronometra i dipendenti in bagno. La debolezza di Amazon trapela con i primi licenziamenti, e, come riporta il New York Times potrebbero essere solo l’inizio, sono infatti in forse altri 10.000 posti di lavoro. Bezos infatti nel 2022 ha assistito al calo di quasi il 50% dei titoli di Amazon, e ha perso 84,1 miliardi di dollari.
Larry Page e Sergey Brin
Nemmeno Sergey Brin e Larry Page sono usciti incolumi dalla carneficina del 2022. I fondatori di Google e gli attuali membri del consiglio di amministrazione della società madre Alphabet hanno perso 88 miliardi di dollari. Alphabet inoltre ha rallentato le assunzioni e ha chiuso il suo servizio di cloud streaming per i videogiochi, Stadia.
Bill Gates
Bill Gates perde quasi 29 miliardi di dollari nel 2022, segnando un calo del 20%. Nemmeno gli investimenti diversificati dell’imprenditore l’hanno tenuto al riparo. D’altronde la sua partecipazione più preziosa rimangono le azioni di Microsoft, che quest'anno sono diminuite di quasi il 30%.
Le entrate per i servizi cloud invece sono aumentate del 24% durante l'ultimo trimestre dell'azienda, le vendite per il suo sistema operativo Windows sono diminuite del 15%. È in bilico, Microsoft ha anche detto che si aspetta un rallentamento della crescita per le sue entrate cloud il prossimo anno.
A gravare c’è stato poi il grande interesse mediatico per il divorzio da Melinda French Gates nel 2021. In molti si sono chiesti come sarebbe stato gestito il patrimonio della coppia più ricca del mondo, che ammontava a 200 miliardi di dollari.
Sam Bankman-Fried
Era in cima al mondo e poi ha perso tutto. Il patrimonio stimato di Bankman-Fried è passato in pochi giorni da 17 miliardi di dollari a meno di 1 miliardo. Secondo Forbes, ora potrebbe essere più vicino allo zero.
Il suo impero è crollato trascinandolo in una cella da terzo mondo alle Bahamas. Per poco, ora grazie alla cauzione garantita dai genitori, aspetterà il processo sul divano. Sembrava la promessa futuristica del mondo tech e invece si è rivelato il protagonista di una delle più grandi frodi finanziarie della storia americana. Ftx, il suo impero delle criptovalute da 32 miliardi di dollari, crolla, e non è nemmeno chiaro che fine abbiano fatto tutti quei soldi.