Fenomeno Mac, l’uomo del “Trapezio” a Fanpage.it: “Sono un avvocato, ora vi racconto la mia storia”
Il Mac parla di sé solo in terza persona. Quando la telefonata inizia sembra per un secondo che l’app di TikTok sia rimasta ancora aperta. La voce un po’ graffiata è inconfondibile. Nel giro di qualche mese Domenico Macrì è diventato uno dei volti più riconoscibili su TikTok Italia. Fisico scolpito, abbronzato, capello bianco tagliato corto. Spesso senza maglietta. Usa TikTok a modo suo. Urla parecchio. Si concede volentieri ai fan. Su TikTok al momento ha oltre 10 milioni di like e circa 370.000 follower.
Wild Boyz, "Beccate sto cigno", "Entra questo Trapezio?". Il Mac ha lanciato un discreto numero di meme. Difficile spiegarli. Il cigno è una forma che riesce a creare piegando il braccio e mostrando un bcipite parecchio accentuato. Per il trapezio invece chiede a chi lo sta filmando con lo smartphone se l’nquadratura è abbastanza larga da far entrare tutta la sua muscolatura, in effetti possente. Eppure Domenco non è un culturista di professione e non pensa nemmeno di diventare un creator a tempo pieno.
Chi è il Mac?
Il Mac è stato, è e sarà sempre la stessa persona.
Allora facciamo un passo indietro. Il nome all’anagrafe qual è?
Domenico Macrì.
Quando sei nato?
Nel 1964, ho 59 anni. Vivo a Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria.
E di lavoro non fai il titktoker.
No, faccio l’avvocato e sono un civilista. Mi occupo di previdenza e diritto del lavoro. Mi piace. I miei clienti spesso vengono da me perché devono capire come gestire problemi che riguardano la salute. Si tratta in molti casi di persone in difficoltà: il mio lavoro è diventato aiutarli a far rispettare i loro diritti.
Come ha fatto Domenico a diventare il Mac?
Ho studiato Giurisprudenza a Firenze. Io sono sempre stato così. Parlavo con tutti, facevo amicizia con tutte le persone che incontravo. I miei amici hanno iniziato a dirmi che ero come il MEC, il Mercato Europeo Comune. Inglobavo tutti. E da lì il soprannome è rimasto.
E come sono arrivati i social?
Guarda, io non sapevo nemmeno mandare un messaggio su WhatsApp. È stato mio nipote Antonio a dirmi che dovevo assolutamente aprire un social. Mi hanno aperto TikTok di nascosto e poi io ho cominciato a usarlo.
Qual è il primo video che è andato virale?
Il primo video che è andato virale era una semplice passeggiata con i miei amici. Spesso mi registro dopo che ho finito un allenamento, quando sono carico di adrenalina. Me ne dicono di tutti i colori ma il Mac ha una vita sanissima.
Come mai parli in terza persona?
Perché ho una doppia vita. Sono un avvocato e come avvocato devo rispettare un codice deontologico e usare un linguaggio corretto. Il Mac è un’altra cosa.
Hai già incontrato qualcuno che ti ha riconosciuto?
Certo. Gli ultimi ieri ero a Locri, io ero in auto. Quando mi sono fermato ho incontrato una classe che ha cominciato ad applaudire e a urlare il mio nome. Mi sono commosso. Hai ragazzi però dico sempre la stessa cosa: io ho studiato molto per diventare avvocato, i social devono essere solo una cosa in più dopo lo studio o l'allenamento. Non devono riempire tutta la giornata.
Ora hai un buon seguito sui social. Hai qualche progetto fuori dalla professione di avvocato?
Ma no, per adesso no. Sto vivendo un momento magico: è bello stare al centro dell’attenzione ma faccio l’avvocato da 30 anni. Non penso di cambiare per lavorare solo sui social.