Esame universitario annullato per 362 studenti: “Hanno usato ChatGPT per copiare”
Il 27 gennaio 362 studenti si sono seduti in aula per l'ultimo esame del corso di laurea Scienze motorie dell'Università di Ferrara, Psicobiologia e Psicologia. Qualche giorno dopo è arrivata una mail. Non erano i risultati, ma una comunicazione ufficiale: l'esame è stato annullato. Si legge: "A seguito di verifiche interne è emerso che numerosi partecipanti hanno fatto uso di strumenti esterni, come ChatGPT e altre applicazioni online, per rispondere alle domande, ma non è possibile risalire a chi lo abbia fatto."
A destare i primi sospetti sono stati i risultati. La media dei voti, spiega una delle professoresse che ha corretto i compiti, era 28, molto alta. Sembra poi che le segnalazioni di alcuni studenti abbiano confermato i dubbi dei professori, da qui la decisione di annullare la prova. Verrà annunciata una nuova data, tutti dovranno presentarsi, l'esame, spiegano nella mail, "verrà ripetuto in modo tale da evitare l'uso di strumenti esterni".
Quello di Ferrara non è un caso isolato
L'esame consisteva in una serie di domande a risposta multipla sulla piattaforma "Moduli" di Google, ogni studente ha usato il suo computer o tablet. I professori non sono riusciti a identificare chi ha utilizzato il chatbot e hanno deciso di annullare per tutti l'esame. Non è la prima volta, ed è stato chiaro sin da subito che i modelli IA sarebbero diventati una risorsa per gli studenti che volevano copiare. Già a dicembre 2022, un mese dopo il lancio di ChatGPT, diversi professori avevano denunciato sulle piattaforme tesi scritte con il chatbot, riassunti, compiti, temi, prove svolte con il supporto di un'intelligenza artificiale.
Non solo, a gennaio 2023 le scuole di New York avevano deciso di bloccare il chatbot, "preoccupati per gli impatti negativi sull'apprendimento degli studenti e timori per quanto riguarda la sicurezza e l'accuratezza dei contenuti".
Intelligenza artificiale nelle scuole: rischi e opportunità
ChatGPT è capace di scrivere saggi, temi, rispondere a domande e scrivere come un umano. Da un lato è lo strumento perfetto per copiare, dall'altro potrebbe essere una risorsa per le scuole. Si sta già pensando a come integrare i chatbot in aula. I modelli potrebbero sbloccare la creatività, offrire tutoraggio personalizzato e preparare meglio gli studenti a lavorare insieme ai sistemi di intelligenza artificiale, quelli che daranno forma al mondo che li aspetta fuori dall'aula. In Italia l'IA è entrata ufficialmente nelle classi con il progetto di sperimentazione guidato dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Eppure non sarà così semplice.
Come ha spiegato a Fanpage.it Vincenzo Schettini, professore di fisica che ha creato il progetto di divulgazione La Fisica che Ci Piace: "Bisogna fare molta attenzione a lasciare uno strumento del genere in mano a ragazzi e ragazze. Sono molto preoccupato, credo sia pericoloso. Il rischio è che gli studenti facciano il tema con l'intelligenza artificiale, e i professori correggano i compiti con l'intelligenza artificiale. E così si chiude il cerchio".