Emanuel rinuncia alla pensione di invalidità: “Non mi serve più”. Ma l’Inps non sa bene cosa fare
Emanuel Cosmin Stoica, classe 1999. Praticante avvocato, creator da oltre 200.000 follower solo su TikTok, sui social si definisce il King della 104. L’ironia è chiara. Emanuel è affetto da SMA, atrofia muscolare spinale. Ha partecipato anche a una puntata di Muschio Selvaggio, con discreta coda polemica. Tra le storie che porta sui social una delle più lunghe riguarda il rapporto con l’Inps per aa pensione di invalidità, una relazione duratura che nel suo ultimo video ha deciso di chiudere.
“Oggi è un giorno triste. Sarà un addio o un arrivederci?”. Nel video Stoica si riprende in due momenti. In una inquadratura è al parco e racconta come mai ha scelto di rinunciare alla pensione: “Dovete sapere che la pensione di invalidità viene data perché le persone che hanno un’invalidità non possono lavorare. Però questa cosa è falsa. Per fortuna io faccio diversi lavori. La legge prevede che se superi un certo importo di guadagni non ricevi più la pensione”.
I problemi tecnici per rinunciare alla pensione
Emanuel spiega anche tutti i problemi tecnici legati a questa scelta. A quanto racconta, l’Inps dovrebbe smettere di erogare la pensione quando le dichiarazioni dei redditi superano le quote fissate. Nel caso di Emmanuel ad esempio per il 2024 queste quote sono fissate a circa 19.000 euro all’anno. “Il problema è che l’Inps non lo sa e spesso se ne accorge dopo tanti anni chiedendoti indietro tutti i soldi che ti sono stati i dati”.
A questo punto il video si sposta nella sede Inps dove Emmanuel ha chiesto di chiudere la pensione. L’incontro non è dei migliori. Giusto per riassumere la posizione dell’Inps, stando almeno al video di Emanuel, è che invece di una rinuncia diretta deve essere l’ente ad accorgersi del raggiungimento della soglia nella dichiarazione dei redditi. Con il rischio però che l’Inps continui ad erogare la pensione chiedendola indietro.
Chiude Emanuel: “Io mi aspettavo fosse una cosa molto più facile da risolvere. Bisogna sempre ricadere nell’ennesima macchina burocratica con centinaia di passaggi non avendo prevedibilità su come vanno le cose”.