Elon Musk svela i progressi dei robot di Tesla, ora sono una legione
All’inizio era solo un uomo vestito in tuta aderente. Nel 2021 durante la presentazione dei nuovi concept all'evento Tesla’s Ai Day è stato svelato il progetto del Tesla Bot, il primo robot umanoide prodotto dall’azienda. Era poco più che uno scherzo, visto che l’apice della presentazione è stato un uomo vestito con una tuta bianca e nera che è salito sul palco e ha cominciato a ballare. Ma tutto quello che ruota attorno a Elon Musk sembra funzionare così. Si inizia con dell’ottimo materiale da meme e si finisce con i progetti seri. E così a inizio ottobre del 2022 Tesla ha presentato Optimus, il suo primo modello di robot umanoide. Oggi Optimus si è moltiplicato e ha affinato tutte le sue tecnologie.
Durante l’assemblea degli azionisti di Tesla, Elon Musk ha presentato un video in cui ha voluto mostrare tutti i progressi dei suoi robot. Anzitutto i Tesla Bot ora si muovono con una discreta autonomia. Sono modelli costruiti sulla struttura e sulla fisiologia degli esseri umani: hanno due gambe, due braccia e un busto e una testa. Come per tutti i robot bipedi quindi l’equilibrio è importante, e non sempre facile da mantenere.
Il futuro dei Tesla Bot
Il primo utilizzo dei Tesla Bot non sarà quello di essere dei maggiordomi di Elon Musk. O almeno, al momento i piani non sono questi. I primi impieghi dei robot saranno nelle fabbriche Tesla, dove affiancheranno tecnici già abituati a lavorare in un’azienda con un altissimo tasso di automazione. Ma i progetti per il futuro di questi androidi sono molto più ampi. Nella dimostrazione presentata agli azionisti si vede come i Tesla Bot siano in grado di sollevare carichi e di leggere perfettamente tutto l’ambiente intorno a loro, mappandolo grazie ai sistemi già sperimenti per la guida autonoma delle auto Tesla.
Gli utilizzi possono essere praticamente infiniti, visto anche che Elon Musk non vuole che i suoi Tesla Bot siano un prodotto di lusso. L’obiettivo dichiarato è quello di produrne milioni di unità, così da abbattere i costi e poterli vendere a prezzi paragonabili a quelli di un’automobile: attorno ai 20.000 dollari.