Elon Musk sta costruendo una rete di satelliti spia per l’intelligence Usa: “Nessuno potrà nascondersi”
Non è strano, le ingerenze dei miliardari per sostenere piani governativi segreti esistono da sempre. Basti pensare a JP Morgan, che durante la prima guerra mondiale ha versato ingenti somme per sostenere le potenze alleate, o a George Soros, che ha finanziato le riforme sociali nell'Europa post-sovietica. Ora Elon Musk scende in campo a fianco del governo statunitense. E lo fa fornendo centinaia di satelliti spia per un monitoraggio costante e pervasivo. Secondo Reuters, l’unità Starshield di SpaceX ha firmato un contratto con il National Reconnaissance Office (NRO) degli Stati Uniti per costruire più di cento satelliti spia "con capacità di imaging terrestre che possono funzionare come uno sciame in orbite basse”.
L'NRO fa parte del Dipartimento della Difesa ( DoD) degli Stati Uniti d'America e si occupa di costruire e gestire i satelliti. Le informazioni sul contratto sono arrivate da "fonti anonime familiari al programma”.
Il Pentagono sta investendo sui sistemi satellitari in orbita bassa per sostenere le forze di terra, la rete permetterebbe infatti all'esercito degli Stati Uniti di individuare ovunque potenziali obiettivi. La rete potenzierà le capacità di telerilevamento del governo, i satelliti infatti saranno dotati di sensori di imaging, che verranno forniti da una società terza. Secondo le fonti anonime dozzine di prototipi sono stati già lanciati nel 2020 sui razzi di SpaceX, una rete di prova sarebbe quindi già operativa.
La rete dei satelliti spia
Già a febbraio un rapporto del Wall Street Journal aveva segnalato un contratto da 1,8 miliardi di dollari stipulato tra Space X e un'agenzia anonima. Ora, secondo Reuters, sarebbe l'NRO. Non è chiaro quando la rete sarà operativa e quali altre aziende sono coinvolte. Il portavoce di NRO ha rifiutato di commentare le informazioni trapelate, ha solo confermato che il dipartimento sta lavorando per sviluppare “il sistema di ricognizione spaziale più capace, diversificato e resiliente che il mondo abbia mai visto”.
Non è la prima volta, quello tra il Pentagono e Space X è un rapporto di lunga data. E infatti il DoD ha già utilizzato i razzi Falcon 9 per lanciare nello spazio carichi militari.
Come funziona Starshield
Starshield è separata da Starlink, la costellazione a banda larga di SpaceX che ha circa 5.500 satelliti nello spazio, e vuol diventare il primo servizio internet satellitare in grado di fornire internet a bassa latenza. È un derivato progettato per scopi militari o governativi. Elon Musk infatti l'aveva presentato su X scrivendo: "Sarà di proprietà del governo degli Stati Uniti e controllato dalla DoD Space Force”.
La rete è progettata per una copertura pervasiva, rapida e costante. "Nessuno potrà nascondersi", così ha descritto Starshield una delle fonti anonime a Reuters. Il progetto fa parte di una più ampia conquista dello spazio, gli Stati Uniti non sono infatti i soli a desiderare una rete attiva per il monitoraggio a bassa orbita. Anche la Cina e la Russia prevedono di costruire una costellazione di satelliti. A quel punto la differenza la farà il sistema che sarà in grado di resistere agli attacchi dei concorrenti.