Elon Musk si prepara a lanciare un razzo che renderà Starlink ancora più potente e inevitabile
Il lancio di SpaceX è previsto per le 23:00 del 13 gennaio, ora italiana. In sé è un copione che abbiamo già visto più di una volta, Starship accende i motori, si stacca dalla Starbase di Boca Chica, nel Sud del Texas e poi inizia un volo che porterà il razzo più grande mai costruito dall’uomo fuori dalla nostra atmosfera. Il primo distacco è stato uno dei più grandi successi in campo spaziale per Elon Musk.
Per Starship questo è il settimo lancio. Quello che lo rende importante e diverso dagli altri tentativi è il fatto che per la prima volta insieme al lancio verrà fatta anche una simulazione di trasporto dei satelliti Starlink. Per la prima volta quindi durante i 66 minuti di volo Starship dovrebbe rilasciare il suo carico in orbita.
Il primo stadio, il booster Super Heavy, dovrebbe riuscire a tornare alla base per essere ripreso con i chopstick, le bacchette che gli permetteranno di agganciarsi direttamente alla torre di lancio. Un aggancio che è riuscito al primo tentativo lo scorso ottobre, segnando un passaggio storico per l’esplorazione dello Spazio.
Perché il lancio di Starship ora è così importante
La notizia della simulazione di lancio di satelliti Starlink non è banale. Secondo le stime riportate da Space.com al momento ci sono in orbita 6.912 satelliti Starlink e 6.874 sono effettivamente operativi. Abbastanza per garantire una copertura di internet satellitare a banda larga in tutto il mondo. Il problema ora è solo che i satelliti sono ancora pochi e quindi il limite di utenti che possono usare questa rete si può saturare.
Eppure a regime completo il numero di queste satelliti dovrebbe arrivare a 12.000, così da garantire una connessione a tutti quelli che la vogliono con una latenza, cioè un ritardo nella comunicazione di rete, ridotta. Compresi i governi, come stiamo imparando in questi giorni. Già adesso il fatto di muoversi in un orbita bassa, circa 550 km dalla superificie, permette a Starlink di avere una velocità più alta rispetto alle altre reti internet satellitari che usano satelliti a oltre 35.000 chilometri dalla superficie.
Se il lancio di Starship dovesse riuscire, allora la corsa a completare questa costellazione sarebbe ancora più breve, tanto da cancellare del tutto ogni concorrente, pubblico o privato. Come ha spiegato a Fanpage.it il docente del Politecnico di Milano Francesco Topputo: “È davvero un monopolio, e tutti si stanno rendendo conto che c’è uno squilibrio enorme”.