Elon Musk ora controlla due terzi di tutti satelliti attivi nello Spazio
Giovedì mattina un razzo di SpaceX è decollato da Cape Canaveral. Il lancio, per essere precisi il lancio numero 89 del 2024, sembra di routine. Dalla base infatti partono spesso vettori diretti nello Spazio per dispiegare in orbita satelliti. Eppure in numero 89 è diverso. A bordo ci sono 21 dispositivi Starlink che, sommati alla costellazione già presente, consegnano nelle mani di Elon Musk il predominio di internet nello Spazio.
E infatti poco dopo il lancio il Ceo di SpaceX ha scritto sul X: "Starlink ora costituisce circa due terzi di tutti i satelliti terrestri attivi". Gli ultimi dati del tracker satellitare CelesTrak mostrano che l'azienda ha 6.370 satelliti Starlink attivi in orbita terrestre bassa (centinaia sono inattivi o deorbitati). Con l'ultimo lancio della settimana Elon Musk controlla ufficialmente quasi due terzi di tutti i satelliti funzionanti in orbita attorno allo Spazio.
Quella di Starlink è stata una crescita esponenziale. Dal 2019 ha lanciato in media tre satelliti al giorno. In cinque anni ha costruito un impero. Tutto questo potere (comprensibilmente) preoccupa. Per capire meglio cosa significa davvero avere il controllo dell'internet satellitare facciamo un esempio.
La scorsa settimana X, sempre di Musk, è stata bandita in Brasile. Invece di lanciare un appello contro il governo per farla riattivare, il miliardario ha pensato a come aggirare il blocco trasmettendo dallo Spazio attraverso Starlink. Non solo, Musk ha anche fornito la sua rete durante emergenze climatiche, disastri naturali e in zone di guerra. Tra queste l'Ucraina. E come un Dio che dà e che toglie, Musk ha deciso di spegnerla durante un attacco contro i russi.
Secondo Walter Isaacson, autore della biografia di Elon Musk, il miliardario disse "in segreto" ai tecnici di Starlink di bloccare il servizio al largo della Crimea per impedire ai droni sottomarini ucraini carichi di esplosivi di attaccare le navi militari russe. Disattivando Starlink ha fatto in modo che i droni "perdessero la connessione e andassero alla deriva senza causare danni".
Musk in altre parole è l'uomo in grado di sabotare o meno un attacco militare accendendo o spegnendo la connessione ai satelliti, o aggirando blocchi trasmettendo dallo Spazio. E questo potrebbe essere solo l'inizio.
I piani di SpaceX prevedono una costellazione di 42.000 satelliti nei prossimi anni, diventerebbe così il più grande fornitore di servizi Internet al mondo. Starlink è già disponibile in oltre 100 paesi, la scorsa settimana è stato attivato in Botswana, Ghana e Kenya. Non solo, l'economia satellitare in questo momento si muove su terre selvagge.
Come spiega l'Internet Society il settore "non è immune alle preoccupazioni sul potere di mercato e sul consolidamento economico che sono prevalenti in tutti i settori della tecnologia". I ricercatori hanno evidenziato come la mancanza di regolamentazione (non c'è nessun ente internazionale incaricato di assegnare slot orbitali per i satelliti) permetterà a Starlink di ottenere il monopolio sui migliori spazi orbitali, "lasciando ai successivi entranti scelte meno ottimali, o nessuna".
Musk è consapevole di questo potere. Ricordiamo infatti che 2023 ha postato su X: “Tra Tesla, Starlink e Twitter, potrei avere più dati economici globali in tempo reale in una sola testa di chiunque altro".