Elon Musk ha pubblicato il codice sorgente di Twitter: “Scoprirete cose imbarazzanti”
Questa volta ha mantenuto la promessa. Elon Musk aveva annunciato la pubblicazione del codice sorgente di Twitter, e così ha fatto. Il codice è il libretto delle istruzioni di un programma, scritto in un linguaggio di programmazione, in poche parole il Dna della piattaforma. Non è ancora chiaro se abbia fatto la scelta giusta. Analizzando l’algoritmo infatti i conti non tornano e sembra che il Ceo abbia davvero modificato la struttura del social per diventare più visibile.
Il rilascio del codice sorgente arriva dopo un periodo difficile. Sono successe cose strane su Twitter e infatti Elon Musk mette le mani avanti e scrive sul social: “Le persone scopriranno molte cose imbarazzanti, ma risolveremo i problemi non appena verranno trovati! Stiamo sviluppando un approccio semplificato per pubblicare tweet più accattivanti, ma è ancora un lavoro in corso.”
Dentro il codice sorgente
Come spiega la testata TechCrunch, a prima vista, l'algoritmo è piuttosto complesso, ma non sorprendente dal punto di vista tecnico. È composto da più modelli, tra questi c’è la sezione per rilevare contenuti "non sicuri per il lavoro" o offensivi, un’area per determinare la probabilità che un utente di Twitter interagisca con altri profili, e l’algoritmo per calcolare la "reputazione" degli account.
Mancano delle parti, il codice non è completo, Twitter ha spiegato che hanno scelto di escludere “qualsiasi codice che possa compromettere la sicurezza e la privacy dell'utente o la capacità di proteggere la nostra piattaforma da malintenzionati, incluso l'indebolimento dei nostri sforzi per combattere lo sfruttamento e la manipolazione sessuale dei minori". Insiste proprio su uno dei temi più controversi, con i tagli al personale voluti da Musk, le attività di moderazione sulla piattaforma si sono indebolite lasciano ampi spazi di manovra a contenuti violenti o offensivi.
Il segreto di Twitter
Guardando dentro il codice si possono anche intuire le regole del meccanismo delle raccomandazioni, che ha sollevato negli ultimi mesi diversi interrogativi. Sembra che chiusi dentro il quartier generale di Twitter i superstiti abbiano messo in moto una macchina algoritmica in grado di far guadagnare popolarità a Elon Musk. A suggerirlo sono stati proprio alcuni tweet pubblicati dal Ceo. La spiegazione del social è questa: "Cerchiamo di estrarre i migliori 1.500 tweet da un pool di centinaia di milioni. Oggi, la sequenza temporale di For You è composta in media dal 50% di tweet di persone che non segui, e dal 50% di utenti che si seguono. Anche se questo può variare da utente a utente. Il ranking si ottiene con una rete neurale di circa 48 milioni di parametri che viene continuamente addestrata sulle interazioni dei tweet per ottimizzare il coinvolgimento positivo (ad es. Mi piace, retweet e risposte)." Ha poi aggiunto che i tweet vengono filtrati in base alle restrizioni sui contenuti e ad altri criteri e fattori, ad esempio se i tweet hanno un "feedback negativo" e se provengono da un utente bloccato o silenziato.
Come spiega anche Gizmodo però non è stata resa pubblica la lista dei Vip, che Twitter suggerisce agli utenti. La piattaforma infatti ha un elenco a rotazione di personaggi noti che vengono suggeriti agli utenti. Ha scelto di non lasciarne traccia. Ci sono però delle prove che mostrano come l'algoritmo possa trattare in modo diverso i tweet a seconda della fonte. La ricercatrice Jane Manchun Wong ha notato che il codice sorgente di Twitter è programmato per intercettare i tweet di Elon Musk, non solo, ci sono anche etichette che marchiano i commenti di utenti esperti (non si sa secondo quale criterio) e targano come democratico o repubblicano un contenuto. Durante la sessione di Spaces, un ingegnere di Twitter ha affermato che le etichette sono state usate solo per le metriche.
Il precedente su GitHub
In realtà alcune parti del codice di Twitter erano già trapelate, non come aveva immaginato Musk. A fine marzo infatti il Ceo ha scoperto che parte dell’algoritmo era stato reso pubblico su Github, un servizio di hosting per progetti software. Ora è stato rimosso dopo le insistenti richieste della piattaforma. Non solo, Twitter ha anche depositato un mandato di comparizione per obbligare GitHub a rivelare tutto ciò che sa sull’identità della persona che avrebbe pubblicato l’algoritmo.
Il codice sorgente è stato condiviso da un utente anonimo, e non è chiaro per quanto tempo sia rimasto online. Il sospetto di Twitter è che sia stato un ex dipendente, uno dei tanti licenziati nell’ultimo mese. Al momento si conosce solo il nickname dell’utente: “FreeSpeechEnthusiast” tradotto “Amante della libertà d’espressione”, sembra proprio essere una frecciatina a Elon Musk, che più volte ha rimarcato di aver comprato Twitter per garantire al mondo la libertà di espressione.