Elon Musk ha già un debito enorme con Re Carlo III e non intende pagarlo
Letti di fiumi, metà delle coste del Regno Unito, fondali marini, contee, palazzi e edifici. Sono solo alcune delle proprietà della Corona inglese. Tra queste c’è anche il civico 20 di Air Street, Piccadilly Circus, Londra. Non è un indirizzo qualsiasi, è la sede di Twitter che ha deciso di non pagare l’affitto ai reali. Elon Musk, il secondo uomo più ricco al mondo ha quindi un debito con Re Carlo che verrà incoronato il 6 maggio nell'Abbazia di Westminster. Ora la Crown Estate ha fatto causa a Twitter, e la prima udienza dovrebbe svolgersi il prossimo giugno. Tra i vari problemi che il sovrano dovrà affrontare nei primi mesi di regno ci sarà quindi anche un miliardario eccentrico che vuole fregare la Corona reale.
Il patrimonio di Re Carlo III
Le ricchezze della Corona sono concentrate principalmente in proprietà terriere, immobiliari e societarie che fanno a capo a tre holdings: le Proprietà della Corona (Crown Estate), il Ducato di Cornovaglia e il Ducato di Lancaster. A Re Carlo III andrà il 25% della Crown Estate (la sede di Twitter appartiene proprio alla Proprietà della Corona). Il Sunday Times ha stimato il patrimonio netto del re, sono 600 milioni di sterline (più o meno 684 milioni di euro). Secondo il Guardian, che ha impiegato nove giornalisti per calcolare il patrimionio netto, la cifra sarebbe molto più alta. Circa 1,16 miliardi di sterline (cioè 1,32 miliardi di euro). Il patrimonio della Corona ammonta in totale a 20,6 miliardi di sterline, e l’utile del 2022 è arrivato a 408 milioni di sterline. Re Carlo con il suo 25% ha di diritto dai profitti del patrimonio immobiliare circa 356 milioni di euro. A questa cifra bisogna sottrarre il debito contratto da Elon Musk.
La strategia di Elon Musk
La Crown Estate aveva citato Twitter in tribunale a gennaio sostenendo che la società del miliardario Elon Musk non pagasse l'affitto per i suoi uffici a Piccadilly Circus. Twitter si era trasferito nella sede del West End di Londra nel 2011, come aveva spiegato la causa intentata a presso l'Alta Corte di Londra. L'edificio ora è stato spogliato di tutti i loghi di Twitter, eppure la società occupa ancora la sede, secondo il Daily Telegraph. La decisione di non pagare l’affitto è figlia di una strategia messa in moto da Musk per abbassare il prezzo. Dopo aver comprato Twitter per 44 miliardi di dollari il Ceo ha cominciato a fare tagli strategici, alcuni molto discussi, come i licenziamenti a cascata, o le aree di moderazione scoperte.
Per risparmiare però servivano anche affitti più bassi e così ha cominciato un braccio di ferro per diminuire il costo delle sue sedi, anche quella di proprietà della corona. Ma non è l’unica. Ha anche deciso di non pagare gli uffici di San Fracisco e Seattle. Nel grande piano di recupero fondi messo in atto da Musk, c’è stata anche l’asta delle reliquie di Twitter. L’azienda ha venduto parte del suo “arredamento”, compreso l’iconica statua del Twitter bird, simbolo del quartier generale dell'azienda a San Francisco, per 100.000 dollari.
La Corona fa causa a Twitter
La Crown Estate prima di citare in giudizio Twitter aveva tentato di contattare i responsabili presenti nel Regno Unito, ma non aveva ottenuto alcuna risposta. Ora gli arretrati si sono accumulati, e se Elon Musk continuerà questa politica di risparmio rischia anche di dovere alla corona una risarcimento importante per tutti i mesi di affitto non pagati. John Wallace, avvocato e direttore dello studio legale londinese Ridgemont, ha detto al Guardian che la prima udienza dovrebbe svolgersi tra giugno e luglio 2023. Ha spiegato che “la recessione dell'economia del Regno Unito porterà inevitabilmente i proprietari a dover agire contro gli inquilini non paganti. Mi aspetto di vedere un forte aumento delle richieste di arretrati per affitti commerciali nel secondo e terzo trimestre del 2023, data la previsione dell‘Office for Budget Responsibility secondo cui una recessione durerà almeno fino all'autunno 2023″.