Elon Musk ha detto che rimuoverà le vecchie spunte blu il primo di aprile, e se fosse uno scherzo?
Elon Musk ha detto che eliminerà le vecchie spunte blu. Gli dobbiamo credere? Da un lato la decisione si allineerebbe con il processo di certificazione a pagamento che ha messo in atto subito dopo l’acquisizione di Twitter, dall’altro è Elon Musk, quello che manda l'emoji della cacca via mail, che ha nominato Ceo di Twitter il suo cane, e che aveva annunciato l’arrivo della Teslaquila (la tequila della Tesla) così tanto per scherzare. A rafforzare i dubbi c’è poi la data: il primo d’aprile. Non sarebbe nemmeno la prima volta che decide di far circolare una notizia falsa per il pesce d’aprile.
Ormai su Twitter per avere la spunta blu bisogna pagare, sono rimaste però attive anche le certificazioni conquistate prima degli abbonamenti introdotti da Musk. Se anche si trattasse di uno scherzo per il primo di aprile, è probabile che Elon Musk decida, prima o p di eliminare il vecchio sistema costringendo a pagare anche chi si era conquistato la spunta prima del suo arrivo.
Le spunte blu a pagamento
Le spunte blu sono state introdotte come certificato di autenticità per i profili di personaggi pubblici, aziende, società e istituzioni. In realtà le regole di verifica hanno subito diversi mutamenti nel corso degli anni, non è stato facile individuare subito il procedimento adatto, ad ogni modo il sistema è riuscito a arginare la proliferazione di fake news e profili falsi.Poi arriva Elon Musk, compra Twitter per 44 miliardi di dollari, e dopo cinque giorni comincia la rivoluzione. Licenza buona parte dei dirigenti, poi i dipendenti, si proclama Ceo di Twitter, e annuncia un abbonamento mensile per avere l’account verificato con la spunta blu.
“L'attuale sistema fatto da signori e contadini di Twitter per chi ha o non ha la spunta blu è una stronzata. Potere al popolo! Blu per 8 dollari al mese”, aveva scritto Musk sul social: “Con la spunta blu riceverai: priorità nelle risposte, nelle menzioni e nella ricerca, essenziale per sconfiggere lo spam/truffa, possibilità di pubblicare video e audio lunghi e avrai la metà degli annunci”. Dietro agli annunci nazional popolari c’è però il bisogno di monetizzare ogni cosa possibile, a partire dalle spunte blu. E infatti a dimostrarlo è proprio la politica del risparmio che Elon Musk mette in atto.
Si da subito le spunte blu a pagamento hanno generato caos, sono spuntati come funghi account falsi ma “verificati”, dal profilo di Gesù Cristo a quello di LeBron Jamesche annunciava di voler lasciare i Lakers. E poi Super Mario fake che twittava insulti razzisti. Non solo sono state anche usate come certificato di credibilità da account filorussi o di propaganda che diffondevano notizie pro Russia false.
Perché dubitare dell'annuncio di Elon Musk
A Elon Musk piace scherzare, depistare, giocare sull’hype che genera ogni sua stravagante affermazione. Insomma stiamo parlando di un Ceo che ha deciso di impostare come risposta automatica alla mail per i giornalisti che si devono mettere in contatto con Twitter, conl’emoji della cacca. E non sarebbe nemmeno la prima volta che annuncia sulla piattaforma una modifica che si rivela poi impossibile da attuare.
È lo stesso che ha deciso di promuovere il suo cane Floki come Ceo di Twitter. Un po' come Caligola aveva fatto con il suo cavallo nominandolo senatore. Per rendere tutto più "credibile" aveva anche postato una serie di fotomontaggi con il suo cane seduto sulla sedia da ufficio con una lupetto nera targata con la scritta Ceo. Per dare credibilità alla foto ha anche sistemato tra le zampe del cane alcuni documenti e un laptop. Non solo. Si vedono anche dei fogli in cui il cane, ovviamente in modo ironico, firma con la zampa. Musk ha dedicato diversi tweet al suo scherzo, scrivendo anche: "Il nuovo CEO di Twitter è fantastico". Tra i commenti ribadisce: “È perfetto per questo lavoro”.