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Elon Musk è pronto a vedicarsi di OpenAI: “Non deve diventare un’azienda a scopo di lucro”

Il miliardario ha presentato un’ingiunzione contro OpenAI per impedire all’azienda di completare la sua transizione da organizzazione no-profit a società a scopo di lucro.
A cura di Elisabetta Rosso
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C'è la concorrenza, ma c'è anche una questione personale rimasta in sospeso e ora Elon Musk vuole mettere un punto. Va avanti da anni la guerra tra il miliardario e OpenAI, azienda leader nel settore dell'intelligenza artificiale. L'ultima mossa è stata una mozione presentata il 29 novembre. Gli avvocati di Musk hanno chiesto al giudice Yvonne Gonzalez Rogers della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California di emettere un’ingiunzione contro OpenAI, impedendo all'azienda di completare la sua transizione da organizzazione no-profit a società a scopo di lucro.

L’ingiunzione impedirebbe anche a OpenAI di chiedere ai suoi investitori di non finanziare la concorrenza, quindi anche l'azienda di Musk, xAI. Non solo, secondo gli avvocati di Musk OpenAI avrebbe beneficiato di "informazioni sensibili ottenute in modo competitivo", grazie ai suoi accordi con Microsoft.

“Microsoft e OpenAI ora cercano di cementare questo dominio tagliando l’accesso dei concorrenti al capitale di investimento (un boicottaggio di gruppo), continuando a beneficiare di anni di informazioni condivise e competitivamente sensibili durante un periodo formativo per l'IA generativa”, hanno spiegato gli avvocati di Musk.

La lunga guerra tra Musk e Open IA

Come ha spiegato a Fapage.it Alessandro Aresu, consulente scientifico di Limes, Musk è stato l’ideatore di OpenAI, la persona che ha investito i fondi iniziali e coinvolto figure chiave, tra queste Ilya Sutskever. "A un certo punto della storia per OpenAI era diventato impossibile andare avanti come no profit, e Musk ha cercato di portare il progetto sotto il cappello di Tesla. Invece, è stato sostanzialmente fregato, in senso sostanziale, non giuridico, dall’evoluzione promossa da Sam Altman, che è l’accordo decisivo con Microsoft."

Dopo il successo di ChatGPT nel 2022, Musk decide di investire sull’intelligenza artificiale. Lancia xAI a luglio 2023, e rilascia il suo chatbot Grok. Da un lato Musk "vuole posizionare Tesla come azienda di intelligenza artificiale, affinché l’azienda abbia una maggiore valutazione, sia perché ha una questione personale con OpenAI. Questa controversia lo ossessiona visto che Musk, abituato a grandi successi, non sa perdere", spiega Aresu.

La vendetta personale di Musk

Da anni va avanti la guerra tra Musk e OpenAI e ora il nuovo ruolo assunto da Musk potrebbe essere determinante. Il miliardario infatti durante le elezioni ha appoggiato e sostenuto, anche economicamente, il partito repubblicano. Il suo sostegno è stato riconosciuto pubblicamente da Trump, che durante il suo discorso ha definito Musk "una delle persone più importanti nel Paese” e gli ha affidato la guida del Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge).

Come spiega Aresu, il nuovo ruolo potrebbe anche essere sfruttato per vendicare questioni personali. "Penso che Musk in qualche modo voglia proprio colpire dal punto di vista legale OpenAI, impantanare la sua operatività, metterla ai margini della discussione politica sull’intelligenza artificiale negli Stati Uniti, cioè nel mondo. Non è una preoccupazione per l’umanità o cose del genere che questi imprenditori ci propinano, che sono sempre false e ipocrite. In questo caso è proprio una questione personale."

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