Elon Musk è pronto a prendere un posto alla Casa Bianca e lo dichiara recuperando uno storico meme
Il 27 ottobre 2022 Elon Musk si è presentato all'entrata della sede centrale di Twitter di San Francisco con un lavandino in mano. Ora, a due anni di distanza, recupera quello storico meme per segnare il suo ingresso alla Casa Bianca. Il miliardario ha sostenuto attivamente Donald Trump, ha saltato sul palco al suo fianco e secondo i documenti pubblicati dalla Commissione Elettorale degli Stati Uniti, avrebbe speso 75 milioni di dollari per la campagna elettorale di Trump, da aggiungere anche la lotteria da un milione di dollari. Non a caso Musk e Trump hanno trascorso la serata elettorale insieme, durante il discorso davanti ai sostenitori il miliardario è stato anche citato sul palco, "è un genio da proteggere", ha detto Trump.
Quello di Musk non è un investimento a perdere. A settembre infatti Trump aveva annunciato che avrebbe nominato il miliardario a capo di una “commissione per l’efficienza del governo” se avesse ripreso la Casa Bianca. E ora che Trump ha conquistato 266 Stati, Musk ha pubblicato su X la sua foto con il lavandino in mano, sullo sfondo però non c'è il quartier generale di Twitter, ma lo studio Ovale.
Cosa c'entra un lavandino con Elon Musk?
Nel post pubblicato su X Musk ha anche scritto "Let that sink in", la stessa didascalia che aveva allegato alla foto di due anni fa nel quartier generale di Twitter. La traduzione letterale sarebbe "lascia che ci affondi dentro", ma in realtà è un gioco di parole che potremmo tradurre con "fatevene una ragione".
Sink è il lavandino, ma è anche un verbo utilizzato per indicare un concetto, come spiega il blog Terminologia "che penetrano in testa come un liquido che percola in una massa solida". Musk ha sfruttato l'ambiguità semantica per creare un meme e fare un'entrata scenica.
Perché Elon Musk ha sostenuto Donald Trump
Con l'elezione di Trump Musk potrebbe avere un ruolo come consigliere alla Casa Bianca, forse addirittura ministro, visto che Trump ha fatto riferimento a un ruolo nella “commissione per l’efficienza del governo”. Musk quindi oltre ad essere uno degli uomini più ricchi del mondo, proprietario di SpaceX, Tesla, e X, potrebbe anche ufficialmente entrare nella sfera politica.
Non solo. Ci sono motivi molto pratici che legano Musk e Trump. L'amministrazione Biden, infatti, ha adottato un approccio rigoroso alla regolamentazione delle aziende della Silicon Valley. Al contrario, Trump vuole ridurre il potere degli enti di regolamentazione federali, come l'EPA (agenzia per la protezione dell'ambiente).
Una politica più stretta sui dazi poi sarebbe un vantaggio per il mercato interno di Tesla e potrebbe anche di avviare una politica di deregulation. Non a caso il miliardario durante un'intervista con l'ex conduttore di Fox News, Tucker Carlson, aveva ammesso con vena ironica: "Se perde, sono fottuto."