Elon Musk è pronto a diventare il presidente ombra dell’IA: la petizione negli Usa
La sera del 5 novembre Donald Trump si preparava a festeggiare la vittoria elettorale a Mar a Lago e Elon Musk era seduto al suo fianco. Il miliardario si è guadagnato un posto al tavolo d'onore, ha saltato sul palco, creato meme e donato più di 119 milioni di dollari all'America PAC, un comitato di azione politica per supportare il partito repubblicano. Non è chiaro quale ruolo ricoprirà nel governo Trump, ma c'è già chi lancia petizioni pubbliche per sostenere Elon Musk. E infatti il gruppo di difesa dell'intelligenza artificiale senza scopo di lucro Americans for Responsible Innovation (ARI) sta chiedendo a Trump di nominare Musk come consigliere speciale per l'intelligenza artificiale.
"Nessuno è più attrezzato di Elon Musk per aiutare l'amministrazione Trump a far sì che l'America diventi leader nel campo dell'intelligenza artificiale", si legge nella petizione diffusa da ARI, guidata dall'ex rappresentante democratico Brad Carson. "Musk sarebbe una risorsa inestimabile per aiutare l'amministrazione Trump a gestire lo sviluppo di questa tecnologia trasformativa". L'ARI punta a ottenere 10.000 firme. La petizione potrebbe però non tener conto di alcuni aspetti problematici, in primis il difficile rapporto tra Elon Musk e OpenAI, azienda leader nel mercato dell'intelligenza artificiale.
Che ruolo avrà Musk e quali potrebbero essere i conflitti di interesse
Elon Musk non è stato solo un finanziatore della campagna elettorale di Trump. In tutto tra donazioni e lotterie si parla di circa 130 milioni di dollari. In ballo c'è una ruolo come consigliere alla Casa Bianca. Il miliardario potrebbe diventare capo del Department of Government Efficiency (DOGE), un ruolo creato apposta per lui. Una posizione del genere rischia di creare conflitti di interesse, le aziende di Musk, Tesla e SpaceX, hanno contratti con il governo e stanno anche affrontando indagini da parte delle agenzie federali .
Se Musk rimane nelle grazie di Trump potrebbe trarre ulteriori benefici attraverso politiche di deregulation e lo smantellamento delle agenzie federali incaricate di supervisionare le sue aziende. Non solo, Tesla di Musk sta affrontando diverse controversie con le varie agenzie federali, per i permessi e per l’ambiente, che incidono sulla sua operatività e sui suoi piani ambiziosi per il futuro. Secondo il New York Times Musk avrebbe già chiesto a Trump di assumere dipendenti di SpaceX per ricoprire ruoli governativi, tra questi anche all'intendo del Dipartimento della Difesa.
Il rapporto tra Elon Musk e OpenAI
C'è un rapporto difficile tra Elon Musk e OpenAI, azienda leader nel mercato dell'intelligenza artificiale. Come ha spiegato a Fanpage.it Alessandro Aresu, consulente scientifico di Limes, "Musk è l’ideatore di OpenAI, ha messo i fondi iniziali e coinvolto le figure chiave, a partire da Ilya Sutskever. A un certo punto, siccome per i requisiti degli investimenti è impossibile andare avanti come no profit, Musk vuole portare OpenAI sotto il cappello di Tesla. Invece, viene sostanzialmente fregato – in senso sostanziale, non giuridico – dall’evoluzione promossa da Sam Altman, che è l’accordo decisivo con Microsoft."
Non è un caso che dopo il successo di ChatGPT nel 2022, Musk decida di investire di nuovo sull’intelligenza artificiale, "sia perché vuole posizionare Tesla come azienda di intelligenza artificiale, affinché l’azienda abbia una maggiore valutazione, sia perché ha una questione personale con OpenAI. Questa controversia lo ossessiona visto che Musk, abituato a grandi successi, non sa perdere!", ha sottolineato Aresu.
Secondo ARI è possibile gestire i conflitti di interesse di Musk con "meccanismi adeguati" , in realtà però potrebbe essere molto difficile separare gli interessi personali di Musk con il suo nuovo ruolo nel governo Trump. Come ha spiegato Aresu "molto probabilmente Musk in qualche modo vuole proprio colpire dal punto di vista legale OpenAI, impantanare la sua operatività, metterla ai margini della discussione politica sull’intelligenza artificiale negli Stati Uniti, cioè nel mondo. Non è una preoccupazione per l’umanità o cose del genere che questi imprenditori ci propinano, che sono sempre false e ipocrite. In questo caso è proprio una questione personale."