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Intelligenza artificiale (IA)

Elon Musk chiede di fermare per sei mesi l’intelligenza artificiale: “È una corsa fuori controllo”

La lettera aperta è stata pubblicata sul portale di Future of Life Institute. Tra i firmatari oltre a Elon Musk ci sono anche altri padri fondatori della Silicon Valley, come Steve Wozniak.
A cura di Valerio Berra
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FANPAGE.IT | Un "robot che assomiglia a Elon Musk" sviluppato dall'intelligenza artificiale Midjourney
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Un vecchio adagio della Silicon Valley recita “Move fast and break things”, “Muoviti veloce rompi quello che trovi”. Sembra un po’ strano quindi che oggi alcuni dei protagonisti storici di questo mondo abbiano deciso di firmare un appello per chiedere a chi sta sviluppando software legati all’intelligenza artificiale di fermarsi. La lettera è stata pubblicata sul portale del Future of Life Institute ed è firmata, fra gli altri, anche da Elon Musk.

La richiesta è quella di fare una pausa. Fermare la programmazione delle linee di codice e capire da che parte muoversi: “Invitiamo tutti i laboratori di intelligenza artificiale a sospendere immediatamente per almeno 6 mesi lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale più potenti di GPT-4”. Questo software non è stato citato per caso, è la versione aggiornata di ChatGPT, l’intelligenza artificiale di OpenAi che per prima ha svelato al grande pubblico le potenzialità di questo settore.

La richiesta ai governi: “Serve una moratoria”

La proposta di bloccare le ricerche sull’intelligenza artificiale non è il solo elemento di questa lettera che lascia intendere un cambio di passo della Silicon Valley. Nel testo infatti si evoca l’intervento dei governi per creare nuove regole sull’intelligenza artificiale: “Questa pausa dovrebbe essere pubblica e verificabile e includere tutti gli attori chiave. Se una tale pausa non può essere attuata rapidamente, i governi dovrebbero intervenire e istituire una moratoria”.

Forse pensare che i “governi” possano prendere in considerazione il problema, analizzarlo e risolverlo in sei mesi non è molto realistico. Ma dopo le audizioni davanti al Congresso di Mark Zuckerberg e Shou Zi Chew non possiamo escludere un futuro in cui senatori e deputati degli Stati Uniti si trovino in assemblea con un pc aperto su ChatGPT pronto a rispondere a tutte le domande.

Dovremmo automatizzare tutti i lavori, compresi quelli che ci danno soddisfazione? Dovremmo sviluppare menti non umane che alla fine potrebbero essere più numerose e più astute? Dovremmo rischiare di perdere il controllo della nostra civiltà? Tali decisioni non devono essere delegate a leader delle Big Tech non eletti. Questi potenti sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere sviluppati solo quando saremo certi che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi saranno gestibili.

Chi ha firmato la lettera

Elon Musk è il nome più noto, e forse pesante. Non solo stiamo parlando dell’uomo più ricco del mondo ma anche di uno dei primi investitori di Open AI, la società che ha sviluppato ChatGPT. Ma accanto a lui ci sono anche altri padri fondatori della Silicon Valley, come Steve Wozniak, l’uomo che insieme a Steve Jobs ha creato Apple. O ancora lo scrittore Yuval Noah Harari e il fondatore di Skype Jaan Tallinn. Ora la possibilità di firmare la lettera è pubblica, quindi gli ultimi nomi dell’elenco che trovate sul sito di Future of Life Institute potrebbero essere inseriti per scherzo.

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