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È nato un social dove non si può mettere mi piace o seguire qualcuno: come funziona Maven

Sono stati condotti studi, inchieste e procedimenti legali contro i danni causati dalle piattaforme. L’obiettivo di Maven è essere un antidoto ai social media tradizionali, per questo ha scelto di non investire su feed iper personalizzati.
A cura di Elisabetta Rosso
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Regna il caso. Non ci sono Mi piace, follower, e algoritmi di raccomandazione cuciti su misura. Entrando su Maven sembra di tornare negli anni 2000, agli albori di Internet, quando era una terra selvaggia che non aveva ancora assaggiato il frutto proibito dell'ottimizzazione. Il nuovo social è stato creato da Kenneth Stanley, ex ricercatore di OpenAI, il suo obiettivo è essere un antidoto contro le piattaforme tradizionali. "Le eco chambers, la tossicità, l'amplificazione del narcisismo e il brand personale sono totalmente fuori controllo, tanto che le persone stanno perdendo la loro anima per trasformandosi in marchi", ha spiegato Stanley.

La piattaforma rompe le regole del gioco. Se da un lato TikTok e Instagram investono sempre di più su feed iperpersonalizzati, Maven, invece, punta tutto sul caso, "volevo rendere concreto il concetto di serendipità, una filosofia che seguo da tempo", ha spiegato Stanley. Il termine serendipità è stato coniato da Horace Walpole, scrittore, nel XVIII secolo. Si riferisce alla possibilità di trovare per caso qualcosa di imprevisto, che non si stava cercando. Per citare Robert K. Merton, sociologo, spesso le scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro. E così la piattaforma abbandona Mi piace e follower lasciando che il caso riempa il feed degli utenti.

Come funziona Maven

Maven si basa concetto di "apertura", che ha ispirato Kenneth Stanley, informatico, ricercatore di intelligenza artificiale, e uno dei tre co-fondatori della startup. “I sistemi aperti sono come sistemi artificialmente creativi”, ha spiegato Stanley, "anche gli esseri umani, l’evoluzione e la civiltà sono sistemi aperti che continuano a costruirsi in modi inaspettati".

Subito dopo l'iscrizione, gli utenti selezionano gli argomenti che vorrebbero seguire e l'algoritmo mostra i post in linea con i loro interessi. Non ci sono Mi piace, condivisioni o follower, in altre parole non è possibile amplificare i contenuti. Quando un utente pubblica un post, l'algoritmo lo tagga automaticamente e lo inserisce nelle sottocategorie. Non è possibile seguire qualcuno sulla piattaforma ma solo vedere e connettersi con le persone che seguono gli stessi argomenti.

Come è nato il progetto

Da tempo Stanely porta avanti la tesi della serendipità. Nel 2025 insieme a Joel Lehman, esperto di IA, ha pubblicato un libro intitolato Why Greatness Cannot Be Planned. Poi nel 2022, "mentre stavo lavorando per OpenAI ho avuto questa epifania”, decide così di creare Maven, insieme a Jimmy Secretan, ricercatore presso l'Università della Florida Centrale, e l'imprenditore Blas Moros. Il progetto ha raccolto 2 milioni di dollari nel 2023, tra i finanziatori ci sono anche Ev Williams, co-fondatore di Twitter, e Sam Altman, Ceo di OpenAI. "Come molti di noi pensano che il mondo e Internet abbiano bisogno di qualcosa del genere", ha aggiunto Stanely.

"Penso che la sfida più difficile sarà raccogliere fondi, gli investitori non butteranno milioni se non possono avere un ritorno certo sul loro investimento", ha spiegato Stanley a Tech Crunch. Maven potrebbe puntare su un modello di abbonamento per mantenere intatta la sua ideologia. Ma prima deve raccogliere nuovi utenti.

Un antidoto ai social media tradizionali

L'obiettivo di Maven è essere un antidoto ai social media tradizionali. Sono stati condotti studi, inchieste e procedimenti legali contro i danni causati dalle piattaforme. "La dipendenza e i problemi di salute mentale, sono le conseguenze involontarie di obiettivi ambiziosi, questo succede quando la popolarità diventa un indicatore della qualità", sottolinea Stanley.

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