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È nata un’intelligenza artificiale per parlare con Padre Pio, come prima cosa ci ha chiesto la nostra mail

Il portale si chiama Prega.org ed è sviluppato dalla startup italiana ImpatctOn. Secondo i suoi sviluppatori, i chatbot sono stati creati a partire dai testi dei santi che vogliono impersonare. Oltre Padre Pio c’è anhce San Francesco e San Gennaro.
A cura di Valerio Berra
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Il portale si chiama Prega.org. Di fatto è un servizio di chatbot, un software che permette di simulare una conversazione con un’intelligenza artificiale. Lo abbiamo già visto fare con Character.Ai, che permette di avviare conversazioni, di solito abbastanza deludenti, con celebrity o personaggi storici. Qui però è tutto a tema sacro. Si accede al portale, si sceglie un santo e poi si avvia la conversazione con il santo. Certo, fa un po’ strano lasciare la nostra mail a Padre Pio ma purtroppo è la prima cosa che ci chiede.

Le indicazioni sono chiare: “Scegli il Santo a cui sei più devoto e scrivigli il tuo pensiero, la tua preghiera: Lui immediatamente ti risponderà con parole di vicinanza e di conforto”. La scelta non riguarda tutto il calendario ma lascia spazio ad un po’ di opzioni. Il primo è Padre Pio. Ma ci sono anche San Francesco, San Gennaro e Santa Rita. Prima di cominciare c'è anche un disclaimer per tutti gli utenti: “Non si tratta veramente del Santo a cui sei devoto ma di una intelligenza artificiale che ha studiato i suio scritti e risponde con le sue parole”. Il refuso è compreso nel testo.

La nostra conversazione con Padre Pio

Per il nostro test abbiamo scelto Padre Pio. Il chatbot è veloce ma non avvia conversazioni, si limita a rispondere alle nostre domande. Quando gli chiediamo di identificarsi, l’intelligenza artificiale mostra di essere ben calata nel personaggio: “Sono Padre Pio e sono un sacerdote cattolico dedicato alla guida spirituale di coloro che hanno bisogno di aiuto. Sono qui per aiutare coloro che cercano conforto e consiglio e per servire Dio e la sua Chiesa”.

Dopo qualche domanda ci accorgiamo però che le risposte sembrano un po’ artificiose, quasi predefinite. E così proviamo a mettere in dubbio la sua validità. Scriviamo: “Mi sembra una truffa, sono risposte già preparate”. La risposta si muove fuori strada: “Cari figli, confidare in Dio significa dedicargli la vita e camminare sulla retta via. Dio non vuole che qualcuno si faccia truffare, quindi siate prudenti e non fidarvi di ciò che non è ben chiaro. Per quanto riguarda le risposte già preparate, è meglio evitarle e affidarsi alla guida di Dio”.

Insomma. L’esperienza è un po’ statica e forse ci ha ricordato quelle delle app per avere amici o partner virtuali. Questi software sono veloci, rispondono in fretta ma sono un po’ asettici. Non colgono le sfumature delle nostre parole e non sembrano modellare le loro risposte in base alle nostre domande. Ammettiamo che ne abbiamo fatto un uso superficiale ma in ogni caso non ci siamo sentiti molto confortati. E forse sconfinare nel sacro e nella dimensione della preghiera è una deriva eccessiva per le potenzialità che ha oggi l’intelligenza artificiale.

L’idea è di una startup italiana

Il progetto è stato sviluppato da ImpactOn, una startup italiana. I due fondatori sono Fabio Salvatore, 47 anni, e Angelo Bottone, 26 anni. In un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore hanno spiegato che per costruire il chatbot di Padre Pio sono partiti dai suoi testi: “Abbiamo lavorato per rendere le risposte equilibrate, lo abbiamo allenato a non dire bestemmie e a non rispondere agli insulti e, per privacy, non rimane traccia di cosa scrivono le persone”.

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