E così grazie a TikTok anche la GenZ è stata contagiata dalla Beatlemania
Negli anni '60 i fan dei Beatles svenivano ai concerti, ora piangono davanti alla telecamera e caricano il video su TikTok. Il 2 novembre è uscito Now and Then, l'ultimo brano dei Beatles, e sui social la GenZ sta celebrando la band: "Mai nella vita avrei sognato di ascoltare un'altra canzone dei Beatles" scrive un utente. "Non posso credere che sia il 2023 e ho la gioia di ascoltare una nuova canzone dei Beatles per la prima volta in assoluto", aggiunge un altro. C'è chi ha aspettato i nonni per ascoltarla insieme, e chi ha ripreso la propria reazione dopo il primo ascolto. Le clip sulla pagina TikTok ufficiale dei Beatles hanno già raggiunto 4,5 milioni di visualizzazioni, e Now and Then ha anche lanciato un nuovo trend.
Gli utenti confrontano le loro foto "now" (ora) e "then" (allora) riflettendo sul passare degli anni. Non stupisce l'impatto, d'altronde i Beatles hanno plasmato i giovani degli anni '60, la categoria teenager era appena stata creata ad hoc negli Usa e la band ha dato un suono a una generazione informe che per la prima volta studiava, spendeva le paghette per i vinili e si prestava a una nuova economia del desiderio. Hanno anche dato il nome a un nuovo fenomeno sociologico senza precedenti: la Beatlemania. Definita dagli antropologi come un'adorazione incondizionata per i Beatles che si manifestava con euforia, crisi isteriche, urla, pianti, svenimenti, assembramenti di folla e consumo frenetico di oggettistica riguardante il gruppo.
I Beatles sono atterrati tardi sul mercato digitale, i brani sull'iTunes Store di Apple sono comparsi nel 2010, e i fan hanno dovuto aspettare fino al 2015 per ascoltare i loro album su Spotify e Apple Music. Da quel momento però, la GenZ ha avuto accesso al repertorio Beatles. Oltre alla musica, ad alimentare la fanbase è il mito. Negli ultimi anni c'è stata una nuova narrazione della band, basti pensare alla versione deluxe di Revolver nel 2022, al documentario di Peter Jackson The Beatles: Get Back nel 2021, o al film Yesterday nel 2019. Ora, con Now and Then, si consolida la conquista social dei Beatles. E pensare che nell'agosto del 1963, quando un giornalista della BBC chiese a John Lennon quando sarebbe potuta durare il successo della band, lui aveva risposto: "A volte penso che saremo fortunati se resistiamo tre mesi'."
Le reazioni degli utenti
“Questa canzone è il mio Impero Romano”, ha scritto un utente su post su TikTok, il riferimento è a una nuova ossessione sul social. L'hashtag #romanempire negli ultimi mesi ha tappezzato il feed con video di uomini che confessano (spesso alle loro fidanzate) di avere un'ossessione per l'antica Roma. Molti utenti invece hanno filmato la "First reaction", c'è chi piange, e chi rimane a fissare il vuoto, altri commentano con una recensione di due minuti il brano. “Sto ascoltando i Beatles! Nel 2023!” esclama una ragazza, coprendosi gli occhi.
“Il mio cuore è così pesante in questo momento, ma in senso positivo”, ha detto un utente su TikTok. “Stiamo vivendo la loro ultima canzone insieme, e questa passerà alla storia. Sono così felice che possiamo condividere tutti insieme e che siamo in grado di condividere i nostri pensieri in questo modo online con le persone che lo capiscono"
Now and Then
John Lennon regista la canzone negli anni ‘70 nel Dakota Building sulla famosa cassetta con sopra scritto “For Paul”. Era destinata a McCartney, eppure la demo arrivò nelle sue mani solo nel 1994, consegnata da Yoko Ono. I Beatles rimanenti prendono le registrazioni e cominciano ad arrangiare le bozze lasciate da Lennon. Esce nel 1995 la canzone postuma "Free as a Bird", sulla compilation "Anthology 1″, seguita da " Real Love" su " Anthology 2” nel 1996. Now and Then viene invece abbandonata perché la traccia è troppo sporca. Harrison, frustrato, liquida la registrazione come “fottuta spazzatura”.
Era però solo questione di tempo. Bisogna aspettare il 2020, il documentario Get Back e Peter Jackson che con un software di intelligenza artificiale riesce a estrarre voci, chitarre, e pianoforti ripuliti. E così McCartney e Starr tornano in studio per registrare Now and Then. Quindi la voce di Lennon non è né clonata, né generata dall’IA, la tecnologia ha solo separato la melodia dal piano in modo tale che si potesse sovraincidere l’arrangiamento strumentale e completare il pezzo.