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Il governo Draghi lascia in eredità un portale da cui si potrà accedere a tutti i bonus (ma per la privacy è un colabrodo)

Il portale dovrebbe essere pronto per il prossimo dicembre. Al momento però il sistema per raccogliere i dati dei cittadini non convince per nulla il Garante della Privacy.
A cura di Valerio Berra
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Il contestato bonus monopattino, l’ozioso bonus terme, il famigerato Superbonus 110%. E ancora. Il corposo bonus di 200 euro, quello per i trasporti pubblici, quello per i genitori separati, quello per il giardino e poi quello psicologo. Dall’arrivo del Covid i bonus sono diventati protagonisti della politica economica in Italia. Alcuni sono stati erogati direttamente in busta paga per altri invece è stato necessario ricorrere ai click day, attimi di tensione digitale che spesso si sono tradotti in un collasso dei portali incapaci di accogliere insieme migliaia di utenti.

Uno dei progetti che verranno ereditati dal primo governo di questa legislatura è un portale unico a cui ogni cittadino potrà accedere per conoscere tutti i bonus a sua disposizione. Niente più click day o serate di scrolling fra i siti di informazione per capire come muoversi per ottenere il prossimo bonus. A lanciare il progetto è stato il ministro dell’Innovazione Vittorio Colao. Un nome che, stando ai retroscena, non dovrebbe far parte del primo governo guidato da Giorgia Meloni.

Come funzionerà il portale per raccogliere tutti i bonus

Un portale per ghermirli e nei conti intascarli, direbbero i fan di Tolkien. Tornando nel prosaico, l’ultima definizione di questo progetto è stata annunciata durante il Meeting di Rimini dallo stesso Colao, come riporta il portale Key4biz: “Verrà rilasciata a dicembre una nuova piattaforma che darà ai cittadini, in automatico, accesso ai benefici (come bonus mamma, medicine, ecc…), in quanto pre-riconosciuti dal sistema. La digitalizzazione in maniera trasparente ti dice ‘chi sei, so a cosa hai diritto, non ti secco. Anzi ti anticipo il tuo bisogno”.

Lo stop del Garante della Privacy

Prima di procedere con l’attivazione del portale è necessario il via libera del Garante della Privacy, un via libera che al momento sembra essere ancora parecchio distante. Il Garante infatti ha bocciato lo schema del decreto per l’attivazione del portale, segnalando una corposa serie di problematiche.

A spiegarlo a Fanpage.it è Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali: “Una delle criticità maggiori osservate risiede nel fatto che il Decreto sembra tenere troppo poco – o forse niente affatto – in conto il principio della necessità dei trattamenti di dati personali che esige che chi deve erogare un servizio, pubblico come privato, non tratti più dati personali di quelli strettamente necessari all’erogazione del servizio medesimo”.

Uno strumento per evitare le truffe

Scorza spiega che al netto dello stato attuale del progetto l’idea di creare un portale in cui i cittadini possano verificare tutti i loro bonus non può che essere un buon segnale per la digitalizzazione della pubblica amministrazione: “L’idea alla base del decreto e della piattaforma vada nella direzione giusta e potrebbe produrre benefici importarti sia per i cittadini che per una miglior gestione della cosa pubblica portando ordine, trasparenza, oggettività e facilità di accesso ai contributi e ai bonus per i loro destinatari”.

Non solo. Tracciare meglio i bonus servirebbe anche per evitare truffe da parte di chi non avrebbe diritto a nessuna agevolazione: “Sin qui troppo spesso è accaduto che in tanti abbiano abusato di bonus ai quali non avrebbero avuto diritto, che i controlli siano stati lenti e difficili o che chi avrebbe avuto diritto a un bonus abbia rinunciato a chiederlo perché ottenerlo è risultato troppo difficile”.

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