Da dove arrivano tutti i tag che riceviamo su Instagram
Apri Instagram. Scorri tra le notifiche, trovi un post in cui sei taggato. Controlli. È il solito spam. Sta quasi diventando un mantra. Un automatismo che si ripete ogni giorno. I post non rimangono per sempre. Si autodistruggono o vengono rimossi dalla moderazione nel giro di qualche giorno. Per questo nella nostra sezione Post in cui ti hanno taggato non li troviamo mai. C’è stato anche un periodo in cui questo tag avveniva sulle Story. Qui vi lasciamo anche una guida per evitare queste notifiche inutili.
I tag riguardano qualsiasi tipo di promozione-truffa. Il metodo utilizzato nella maggior parte dei casi è lo stesso: fingere di essere un’azienda conosciuta. Nell’ultimo mese abbiamo monitorato i tag ricevuti su un profilo personale, un comunissimo account attivo da circa mille follower. Sono principalmente due le aziende che vengono usate per ingaggiare gli utenti: Amazon e Shein. In entrambi i casi il copione è sempre lo stesso.
Il tag viene fatto su un contenuto che sembra una promozione, che sia un’offerta imperdibile o la vittoria a un concorso a cui non abbiamo mai partecipato. Una volta che l’utente apre la notifica comincia il raggiro. La landing page, la pagina su cui si atterra finge subito di essere il portale ufficiale di un marchio già conosciuto.
Il caso delle Mistery Box di Amazon
Nel tag che abbiamo seguito siamo atterrati subito sul portale On-Lab.com. Nei registri pubblici dei domini web si può vedere che il sito è attivo dal 2014 e che il server da cui si muove si trova in Olanda. On-Lab cerca di sembrare un portale ufficiale di Amazon, ma con una leggera differenza. Anche se il logo è simile e il carattere è lo stesso, qui l’azienda si chiama Amazing e non Amazon. Da questo momento comincia l’offerta irrinunciabile. Il sito ci spiega che siamo stati selezionati per un concorso: “Sei stato selezionato per partecipare alla campagna di Amazon. Hai l'opportunità di ottenere una Scatola non reclamata!”. Da qui sembra quindi che esistano delle scatole “non reclamate” di Amazon che vengono messe a disposizione del pubblico.
Nella presentazione del concorso ci sono anche dei commenti. Gli utenti si chiedono se la promozione esiste davvero: “Qualcuno ha mai partecipato? Avete ricevuto un premio?”. E qui le risposte: “Ho già il mio premio”. Con tanto di foto di tablet o macchinette per il caffé. Tutto il design dei commenti, comprese le reaction, è molto simile a Facebook. Ma anche qui si può trovare subito qualche elemento che non torna.
A qualsiasi ora del giorno si arriva sulla pagina i commenti sono sempre gli stessi e tutti, leggendo la loro cronologia, sembrano recenti. Non solo. Le risposte dell’azienda che ringrazia per le recensioni (tutte positive) sembrano sempre essere stati pubblicati da pochi minuti. Freschissime. Se proviamo a fare noi un commento poi il messaggio viene pubblicato subito ma appena ricarichiamo la pagina sparisce.
I nostri soldi e i nostri dati
Se questa prima pagina funziona, si può procedere avanti nell’offerta. A questo punto si atterra dentro un mini game in cui bisogna scartare virtualmente dei pacchi per vedere se in uno troviamo la famosa Scatola non reclamata. Spoiler: si vince sempre. Ogni volta che abbiamo giocato alla fine ci è apparso questo messaggio sulla home page: “Hai vinto Scatola non reclamata!”.
Ora si arriva al dunque. Per ottenere la nostra scatola non reclamante dobbiamo fare due operazioni. La prima è compilare un modulo con tutti i nostri dati personali, così da servire qualsiasi tentativo di phishing su un piatto d’argento. Il secondo è quello di pagare le spese di spedizioni della scatola, ovviamente con l’acquisizione dei dati della carta di credito apriamo la possibilità di farci prosciugare il conto. Ma d’altronde, come si fa a resiste alla tentazione di avere una scatola non reclamata di Amazon per soli 2 euro?