video suggerito
video suggerito
Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Dopo All Eyes on Rafah su Instagram arrivano adesivi pro-Israele: “Dove guardavate il 7 ottobre?”

L’immagine mostra un terrorista armato di Hamas di fronte a un bambino con i capelli rossi. Potrebbe essere un riferimento a Kfir Bibas, il neonato tenuto in ostaggio insieme alla sua famiglia dal 7 ottobre.
A cura di Elisabetta Rosso
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L'immagine mostra un bambino di spalle, seduto per terra. Di fronte a lui c'è un uomo vestito di nero con il volto semi coperto, gli punta un fucile addosso. A lato una bandiera di Israele brucia. “Dove erano i tuoi occhi il 7 ottobre?”. È questa la risposta a "All eyes on Rafah". L'immagine, creata con l'intelligenza artificiale (IA), è diventata virale su Instagram, è stata condivisa attraverso l'adesivo "Tocca a te" da oltre 47,3 milioni di persone, e i numeri sono destinati a crescere.

La catena social è iniziata dopo l'attacco israeliano del 27 maggio al campo profughi nella città di Rafah. Lo slogan riprende le parole di Richard Peeperkorn, il rappresentante dell’OMS per Gaza, che ha condannato i raid aerei sul campo profughi e ha esortato a puntare “tutti gli occhi su Rafah". Sono bastate poche ore, poi degli utenti hanno cominciato a postare la loro risposta alla campagna social filo-palestinese. L'immagine, che riporta all'attacco del 7 ottobre è stara creata dall'utente israeliano Benjamin Jamon. Anche in questo caso è stata utilizzata l'intelligenza artificiale.

Dove erano i tuoi occhi il 7 ottobre?

L'immagine mostra un terrorista armato di Hamas di fronte a un bambino con capelli rossi. Potrebbe essere un riferimento a Kfir Bibas, il neonato tenuto in ostaggio insieme alla sua famiglia dal 7 ottobre. Il post è stato ricondiviso anche dal governo israeliano e dal ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Nella didascalia diversi utenti hanno aggiunto: "Non smetteremo mai di lottare per gli ostaggi", altri hanno scritto: "Finché avrò fiato dentro di me, non smetterò mai di parlare del 7 ottobre".

Non è un caso isolato. Dopo "All eyes on Rafah" sono infatti spuntate varianti, sia lato Israele, sia lato Palestina. Molte sono immagini create con l'IA, ma sono state pubblicate anche foto degli ostaggi israeliani accompagnate dalla scritta: “Dove erano i tuoi occhi il 7 ottobre?”

Da dove arriva All eyes on Rafah

L'immagine è stata pubblicata per la prima volta da un fotografo malese, che ha creato l'immagine con l'intelligenza artificiale. La catena social è iniziata dopo l'attacco israeliano del 27 maggio a Rafah, dove sono morte 45 persone, 180 invece i feriti. L'uso dell'IA è stato criticato da diversi utenti, eppure potrebbe essere stato uno degli ingredienti della viralità. E infatti, su Instagram e Facebook le linee guida bloccano contenuti violenti, offensivi o pericolosi per gli utenti. Le immagini reali dell'attacco rischiavano quindi di essere oscurate o bloccate dalle piattaforme perché catalogate come troppo violente.

Non solo. Meta è stata accusata di censurare contenuti pro Palestina a partire dal 7 ottobre, eppure "All eyes on Rafah" è diventata subito virale. Il motivo è semplice. La catena non è data in pasto all'algoritmo, elude quindi i meccanismi di blocco che potrebbero utilizzare le piattaforme. Funziona grazie alle ricondivisioni degli utenti che, semplicemente toccando sull'adesivo, possono ripubblicare l'immagine.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views