Dopo 14 anni la direttrice di Meta si dimette e lascia solo Mark Zuckerberg: cosa sta succedendo
C'è stata fin dall'inizio, ha visto Facebook quando era solo una start up, in 14 anni ha trasformato una piattaforma universitaria gratuita in un colosso della Silicon Valley. Ora Sheryl Sandberg ha deciso di lasciare il consiglio di amministrazione della società. "Con il cuore pieno di gratitudine e la mente piena di ricordi, faccio sapere al consiglio di amministrazione di Meta che non mi candiderò alla rielezione questo maggio. Dopo aver lasciato il mio ruolo di COO, sono rimasta nel consiglio di amministrazione per contribuire a garantire una transizione di successo", ha scritto Sandberg in un post su Facebook. Si era già dimessa dalla carica di direttore operativo di Meta a giugno del 2022, ed è stata sostituita da Javier Olivan, che ha assunto il ruolo di chief growth officer di Meta
"Servire come COO di Facebook – e poi di Meta – per 14 anni e mezzo, e per 12 come membro del consiglio è stata l’opportunità di una vita. Sarò sempre grata a Mark per aver creduto in me e per la sua collaborazione e amicizia; è quel leader visionario davvero irripetibile ed è altrettanto straordinario come amico, che rimane al tuo fianco nei momenti belli e in quelli brutti. Sarò sempre grata ai miei colleghi e compagni di squadra di Meta per tutti gli anni di lavoro fianco a fianco, e per tutto quello che mi hanno insegnato." Sandberg rimarrà però come consulente dell'azienda per aiutare i team di Meta.
Il commento di Mark Zuckerberg
Zuckerberg sotto il post pubblicato da Sandberg ha scritto: "Grazie Sheryl per il contributo straordinario che hai dato alla nostra azienda e alla comunità nel corso degli anni. La tua dedizione e la tua guida sono state determinanti nel guidare il nostro successo e sono grato per il tuo costante impegno nei miei confronti e verso Meta nel corso degli anni. Non vedo l'ora che arrivi il prossimo capitolo insieme!" Sanderg è l'ultima della vecchia guardia di Zuckerberg a lasciare l'azienda. Prima di lei se ne sono andati Mike Krieger e Kevin Systrom da Instagram, e Jan Koum e Brian Acton da WhatsApp.
Chi è Sheryl Sandberg
Prima di entrare nel consiglio di amministrazione di Meta, Sandberg è stata la direttrice generale della business unit di Google, poi ha assunto la guida della divisione filantropica a scopo di lucro di Google nel 2004. Incontra per la prima volta Mark Zuckerberg nel 2007 alla festa di Natale di Dan Rosensweig, e poco dopo il Ceo di Facebook le propone il ruolo di Chief Operating Officer nella sua azienda. Sandberg accetta e il suo primo compito è capire come rendere redditizio Facebook.
In collaborazione con Zuckerberg, Sandberg ha contribuito a far crescere le entrate di Facebook da circa 150 milioni di dollari nel 2007, a oltre 3,7 miliardi di dollari nel 2011. Nel 2012 è stata eletta nel consiglio di amministrazione di Facebook, lo stesso anno il Time l'ha inserita nella Time 100, la lista annuale delle persone più influenti al mondo.
Una figura controversa
Sandberg è diventata una delle donne più potenti della Silicon Valley, ha sostenuto attivamente il ruolo delle donne nel settore tech scrivendo il best seller Lean In, e si è schierata contro il divieto di aborto, donando 3 milioni di dollari all’American Civil Liberties Union. Nel 2018 è stata nominata da Forbes una delle donne più potenti al mondo.
Rimane però una figura controversa. L'ex dirigente di Meta è stata infatti criticata negli anni per la gestione delle pubbliche relazioni di Facebook dopo le rivelazioni sulle interferenze russe, durante le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016, e in occasione dello scandalo Facebook-Cambridge Analytica. Ad aprile 2021 la whistleblower Frances Haugen, dopo essersi licenziata da Facebook ha consegnato 22.000 pagine di documenti interni al Wall Street Journal, dove erano stati elencati tutti i peccati del social di Mark Zuckerberg. Dai danni alla salute mentale degli adolescenti, all’influenza dell’algoritmo sull'instabilità politica di molti Paesi, e poi i pozzi neri dove far ribollire la disinformazione, e i traffici di esseri umani o i cartelli della droga che sopravvivono sulla piattaforma senza incontrare resistenza.