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Elezioni USA 2024

Dentro le chat complottiste: perché si dice che Biden sia stato drogato prima del dibattito TV con Trump

Prima del dibattito contro l’avversario Donald Trump, che sfiderà alle elezioni Usa 2024 il prossimo 5 novembre, si vociferava che all’attuale presidente fossero stati iniettati farmaci per affrontare al meglio la battaglia televisiva. Ma dopo l’insuccesso, una teoria cospirazionista ha preso il posto di quella precedente: Biden verrà sostituito dal “marito” di Barack Obama. A fare il tifo per il tycoon ci sono anche utenti dell’universo complottista italiano.
A cura di Velia Alvich
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Il meme pubblicato da un canale complottista americano. Nell'immagine, si vede Donald Trump sfidare una bottiglietta di Adderall, un farmaco stimolatore cognitivo
Il meme pubblicato da un canale complottista americano. Nell'immagine, si vede Donald Trump sfidare una bottiglietta di Adderall, un farmaco stimolatore cognitivo
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Sembra un déjà-vu. Ci avviciniamo alle elezioni presidenziali americane e il clima si fa incandescente. Battaglie online a colpi di meme, teorie del complotto su elisir di giovinezza, accuse infondate che alimentano la polarizzazione politica. Una corsa all'assurdo che diventa ogni giorno più vivace.

Lo scontro è entrato nel vivo giovedì 27 giugno, quando è stato trasmesso in diretta il primo dibattito TV fra l'attuale presidente Joe Biden, candidato del Partito Democratico, e un Donald Trump pronto a riprendersi il posto alla Casa Bianca. I due candidati in piedi sulle rispettive postazioni installate dalla Cnn, gli elettori americani da casa a guardare da uno schermo. A risvegliarsi, però, non è stata solo l'attenzione degli spettatori, ma anche le chat dell'universo complottista su Telegram.

Perché alcuni credono che Biden sia stato drogato prima del dibattito contro Trump

Trump contro Biden. Il bene contro il male. Il bianco contro il nero. Quando si tratta di universo complottista online, i discorsi sono ancora più polarizzati rispetto alla politica "di superficie", quella mainstream. Una lotta dai contorni quasi biblici. Per prepararsi a leggere una delle chat cospirazioniste, nate spesso prima delle elezioni 2020, bisogna entrare nella mentalità dello scontro per la sopravvivenza della nazione.

E così bisogna demonizzare l'avversario, mettere in dubbio la sua legittimità prima ancora che succeda qualsiasi cosa. In maniera tale che se il dibattito dovesse andare bene per i democratici, ci sarebbe già una spiegazione dell'inatteso successo. Inatteso anche perché, indipendentemente dal colore politico, sono in molti a giudicare Joe Biden troppo anziano e fragile per affrontare un secondo mandato.

Un post visualizzato da "appena" 17.000 utenti in un canale in cui sono iscritte quasi 190.000 persone. Il contenuto? Un video su YouTube che avvisa gli americani: a Joe Biden verranno somministrati dei farmaci per aiutarlo a tenere testa a Trump durante il dibattito. A dimostrarlo sarbbero la dimensione della pupilla e la vivacità dello sguardo dell'attuale presidente in due video diversi. Il problema è che la clip che mostra un Biden più vivace è in realtà un deepfake.

Non importa: l'idea di un Biden "drogato" si è radicata troppo presto, troppo in fretta. Tanto che un deputato repubblicano, Ronny Jackson, ha cavalcato l'onda del complotto, chiedendo su X un test per verificare quali farmaci sono stati iniettati nel presidente prima del dibattito. Durante la diretta televisiva, però, le performance di Biden non hanno rispettato le aspettative dei democratici, ma neanche delle frange più estreme repubblicante.

Qual è la teoria della sostituzione di Joe Biden con un altro candidato democratico

Altro che drogato per battere Trump nel dibattito: Joe Biden è andato così male perché l'enstablishment ha l'intenzione di rimpiazzarlo con un candidato "migliore", ma senza passare dalle primarie. Questa è la seconda teoria del complotto che è circolata fra i gruppi cospirazionisti su Telegram e che è diventata quella prevalente quando si è visto il risultato della diretta televisiva.

"In molti stamane parlano di panico tra i dem, siamo sicuri che non sia tutto stabilito a tavolino?", si chiede chi gestisce un canale da quasi 37.000 follower. Fanno eco gli iscritti: "Potevano farlo anni fa… Per mettere chi, il "marito di Obama?", dice un utente. E un altro replica sulla stessa scia: "Se vogliono imporre con i brogli elettorali il marito di Obama è la volta buona che scoppia una guerra civile".

No, l'ex presidente democratico Barack Obama non ha un marito. Fra le cerchie cospirazioniste, però, da anni circola l'idea che Michelle Obama sia in realtà un uomo. In combinazione con la voce (sempre smentita) di una candidatura presidenziale dell'ex la First Lady, si crea il mix perfetto: la presunta imposizione delle cosiddette "teorie gender" forzando l'ascesa di una donna transgender come presidente. Inutile ribadirlo: Michelle Obama non è una donna transgender e usare l'identità di genere come arma politica è un modo "facile" per attaccare un avversario tra le frange più estreme dello spettro politico.

In una chat da 37.000 iscritti, comincia a farsi strada l'idea che l'enstablishment democratico abbia sempre preferito un altro candidato alla presidenza
In una chat da 37.000 iscritti, comincia a farsi strada l'idea che l'enstablishment democratico abbia sempre preferito un altro candidato alla presidenza

Perché alcuni italiani fanno il tifo per la rielezione di Donald Trump

Qual è la differenza fra i due già citati canali Telegram, quello da quasi 190.000 utenti e quello da 37.000? Sì, il numero di iscritti è evidente. Ma fra i due c'è un oceano. Letteralmente. Il primo, infatti, è un canale gestito da un utente americano. Il secondo, invece, è tutto italiano. "Io e te siamo rimasti gli ultimi trumpisti da queste parti, solo che siamo timidi… ma diciamo la verità… lo adoriamo”, dice un utente all'altro, che risponde: “Lui come Putin svolgono a mio parere un ruolo di freno rispetto a certe derive che vanno per la maggiore”.

"Trump ha un cuore immenso!", scrive un altro utente in un canale da quasi 12.000 iscritti. Sulla sua immagine del profilo campeggia una Q maiuscola, la lettera che accomuna chi aderisce a QAnon, la teoria del complotto che parla di sette sataniche che si nutrono di adrenocromo (un composto derivato dall'ossidazione dell'adrenalina) di bambini terrorizzati per rimanere per sempre giovani. "Quanto adrenocromo avrà preso Biden?" si domanda, appunto, l'utente di un altro canale, questa volta quasi da 40.000 iscritti.

Rimane senza risposta una domanda. Perché dall'Italia arriva tutto questo sostegno al candidato repubblicano alla presidenza americana? Forse perché i movimenti più estremisti trovano un terreno comune negli spazi online. Forse perché si tratta di semplice globalizzazione delle idee. Forse perché, semplicemente, tutto il mondo è paese e le paure di un italiano sembrano trovare delle conferme nelle vicende d'oltreoceano. "Ci vuole uno stomaco molto forte per reggere tutta questa gentaglia che ha contro", sostiene un utente, riferendosi a Trump. "Chissà se il popolo americano saprà sopportare un ‘governo tecnico' come è prassi da noi da qualche decennio".

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