Le elezioni viste dai gruppi Telegram dei complottisti: “È una truffa, ora ci vuole una guerra civile”
La sera del 24 settembre i messaggi scorrono uguali agli altri giorni nei gruppi Telegram della galassia antisistema. Un meme sui vaccini, un finto manifesto funebre di Mario Draghi celebrato dai mai abbastanza citati “poteri forti” e qualche video che racconta la verità sulla guerra della Russia contro gli “urini”. Qui gli ucraini si chiamano così, ci abbiamo messo un po’ a capirlo. Alle 22 la chat entra in modalità notturna. Nessun messaggio. Quando si riapre è un putiferio.
I partiti antisistema non hanno brillato in queste elezioni. Alla Camera hanno registrato lo 0,06% per Alternativa per l’Italia – No Green pass, il 1,9% per Italexit e lo 0,72% per Vita. Percentuali leggermente diverse al Senato ma la sostanza resta la stessa: il movimento che solo un anno fa era così forte da bloccare città e porti con cadenza settimanale è scomparso dalla mappa delle elezioni. Nei gruppi Telegram le acque sono agitate ma le idee su chi incolpare sono chiare.
Le accuse: “Carte truccate, non si poteva vincere”
Il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) guidato dal giurista Ugo Mattei è chiarissimo. I suoi messaggi vengono riportati in diverse chat, fra questa c’è Il coraggio dell’anima. Con quasi 45.000 iscritti questo canale è uno dei più attivi nella galassia di quello che una volta era il Movimento No Green pass. Secondo la rete di Mattei era impossibile vincere:
“I risultati delle elezioni truffa confermano in ogni minimo dettaglio quanto largamente previsto dal CLN. L'Italia viene lasciata allo sbando nell'ora più buia dal tradimento di Mattarella/Draghi. L'opposizione sociale al draghismo, ingannata dal dispositivo Atlantista simboleggiato dall' Aspen, ha votato il partito con la fiamma tricolore. Quando le carte sono truccate non si può vincere né partecipare”.
Forze separate: “Dovevamo correre insieme”
La critica che si legge più spesso però ha poco a che fare con i complotti. Sono in molti a lamentarsi che tutti i movimenti antistema avrebbero dovuto presentarsi con un’unica lista. Lo si legge in NON SIAMO INVISIBILI (gruppo da oltre 15.000 membri), INSEGNANTI, GENITORI E STUDENTI CONTRO UNITI PER LA LIBERTÀ (oltre 7.000 membri) o ancora su VENETO – Uniti per la liberà (4.500 utenti).
Il racconto è sempre lo stesso: “Se le forze antisistema si fossero unite avrebbero preso quasi il 4%. Il che è sempre un misero risultato ma quantomeno ci avrebbe permesso di entrare in Parlamento e iniziare un percorso… I personalismi hanno rovinato tutto!”. E ancora: “Il nostro astensionismo ha portato ad avere un parlamento con zero opposizione. Avete fallito!”. Oppure: “Di svegli in Italia ce ne sono davvero pochi, e rimaniamo tali, a cantarcela tra di noi”.
Su questo tema si potrebbe fare qualche conteggio. In effetti le forze della galassia antisistema avrebbero potuto superare la soglia di sbarramento solo se unite, mettendo insieme i voti di Italexit di Gianluigi Paragone e di Vita potevano arrivare al 2,62% e raccogliendo qualche altro frammento da aeree simili lo sbarramento sarebbe stato una meta raggiungibile. Ora in molte chat si minaccia opposizione eterna a qualsiasi governo. E qualcuno alza già i toni: “Lo dico cazzo… Ci vuole una guerra civile… Credo sia l’unica”.