Delitto di Garlasco, l’enigma del sangue di Chiara Poggi: cos’è la Bloodstain Pattern Analysis

La casa di Chiara Poggi sarà ricostruita in 3D. Non sarà un plastico di esporre in una trasmissione in prima serata. Non sarà nemmeno il set usato nella prima fase delle indagini. I Ris di Cagliari sono arrivati in via Pascoli a Garlasco per analizzare la casa con droni, scanner e rilevatori laser la villa dove il 13 agosto 2007 è stata uccisa Chiara Poggi. Dalle informazioni che sono trapelate, il modello dovrebbe essere pronto in 60 giorni.
Non sappiamo ancora che tipo di analisi verranno fatte a partire da questa ricostruzione. Una volta ultimato il modello verranno posizionate virtualmente tutte le tracce rilevate nelle indagini. Il sangue, le impronte e tutti gli altri elementi rilevati. Tra i rilievi di cui si parla c’è anche la Bloodstain Pattern Analysis, un tipo di esame che dalle macchie di sangue punta a ricostruire la dinamica di un omicidio. Qui trovate anche il commento per Fanpage.it di Dario Redaelli, consulente della famiglia Poggi.
Lo ha spiegato anche Angela Taccia, avvocata che segue Andrea Sempio: “L’obiettivo di questa nuova analisi è posizionare bene le tracce che sono state rinvenute nel 2007 su muri e piastrelle. Loro hanno parlato di una triangolazione delle tracce. Non solo sangue ma anche impronte e tracce relative all’omicidio. L’obiettivo è quello di ricostruire con le nuove tecniche digitali una mappa della casa”.
Come funziona la Bloodstain Pattern Analysis
Il primo dato dalle informazioni che abbiamo è che non siamo davanti a nuove prove. Le tracce del erano già state collezionate nel 2007, come possibile vedere nella relazione dei Ris di Parma archiviata come Consulenza Tecnica N. 3306 – 2007. Qui ci sono le fotografie delle tracce raccolte nella prima fase delle indagini, dalle macchie di sangue di Chiara Poggi passando ai suoi vestiti, ai reperti legati a Stasi e le impronte digitali.
Una volta presi tutti questi elementi e posizionati nel modello 3D su cui lavoreranno gli investigatori sarà possibile provare a ricostruire di nuovo le dinamiche del delitto. Tra le tecniche di costruzioni di cui si sta parlando ora c’è anche una nuova Bloodstain Pattern Analysis.
La Bloodstain Pattern Analysis non è una scienza esatta. Il sangue è un liquido complesso. È composto da diversi elementi organici, reagisce in modo diverso una volta che fuoriesce dal corpo a seconda della posizione della ferita. Il sangue umano infatti è composto in media dal 55% di plasma e dal 45% da componenti solide presenti nel plasma come globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Non solo. La fuoriuscita del sangue può essere condizionata da diversi elementi: la circolazione, la pressione e ovviamente l’arma con cui è stata procurata una ferita. Al momento, lo ricordiamo, non è stata ancora individuata con certezza l’arma del delitto. Nel corso delle indagini si è parlato di un attizzatoio da camino, delle forbici da sarto e un martello a coda di rondine.
L’obiettivo della Bloodstain Pattern Analysis è studiare tutti questi elementi. La grandezza delle macchie di sangue, la loro posizione, il modo in cui si sono coagulate, l’inclinazione e la forza con cui sono cadute dalla superficie. Una specie di impronta del crimine.
Il nodo delle macchie di sangue anomale
Come riporta il Corriere della Sera, dalle analisi effettuate prima di questa nuova fase del delitto di Garlasco c’erano due macchie di sangue considerate anomale rispetto alla dinamica del delitto. Le prime erano state ritrovate vicino al divano. Le altre sulla parete tra il terzo e il quarto gradino delle scale dove è stato ritrovato il corpo di Chiara Poggi. Con buona probabilità si riferiscono alla prima e all’ultima fase dell’aggressione: queste nuove indagini servono a chiarirlo.